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Matteo Salvini riparte dalla Festa della Lega di Domodossola: centrodestra unito, la sinistra si prende a schiaffoni

Il primo comizio della campagna elettorale, il primo della Lega all'opposizione. Matteo Salvini parte da Domodossola e lo fa un altro cambio evidente, stavolta estetico. "È La prima volta in dieci anni che parlo senza barba", afferma il segretario del Carroccio il segretario del Carroccio dal palco di Domodossola, uno dei luoghi identitari della Lega delle origini.

 

  

"Chi sperava nella divisione del centrodestra è rimasto deluso. Mentre ora a sinistra si stanno prendendo a schiaffoni. I giornalisti come al solito non hanno capito una mazza...", attacca poi il leghista che sul palco della festa della Lega di Domodossola ha ripercorso anche gli ultimi giorni del governo Draghi. "Se dovessi riassumere in un minuto quello che è successo, direi che noi abbiamo fatto nascere un governo di unità nazionale in piena pandemia, perché il Paese viene prima della parte. Per 17 mesi abbiamo votato con il governo anche quando non eravamo convinti, perché stare al governo per un anno e mezzo con la Lamorgese e Speranza è stata una fatica incredibile. Poi la settimana scorsa il Pd porta in parlamento le leggi sulla droga libera, che io combatterò sempre, e sulla cittadinanza facile, che per me non è accettabile".

 

"Dopo qualche giorno sono arrivati i 5 Stelle - continua Salvini - che non volevano votare il decreto Aiuti perché conteneva il termovalorizzatore di Roma. Io con Silvio Berlusconi abbiamo detto a Draghi di rimanere al governo, ma senza i 5 stelle e con un governo più forte. La sua risposta è stata 'no'. Io penso che la regia sia stata del Pd, specialista nel perdere le elezioni e andare lo stesso al governo. Noi non abbiamo chinato la testa. E adesso siamo qui".