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Governo Draghi in carica per gli "affari correnti", spunta l'allargamento: il piano di interventi fino alle elezioni

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A seguito delle dimissioni del governo rassegnate nelle mani del Presidente della Repubblica e dello scioglimento anticipato delle Camere, si apre la partita degli "affari correnti" che l'esecutivo di Mario Draghi è chiamato a svolgere prima delle elezioni fissate per il 25 settembre e alla formazione del nuovo esecutivo dopo il voto. "Il governo rimane impegnato nel disbrigo degli affari correnti, nell’attuazione delle leggi e delle determinazioni già assunte dal Parlamento e nell’adozione degli atti urgenti, ivi compresi gli atti legislativi, regolamentari e amministrativi necessari per fronteggiare le emergenze nazionali, le emergenze derivanti dalla crisi internazionale e la situazione epidemiologica da Covid-19", si legge nella circolare firmata ieri dal presidente del Consiglio e inviata a ministri, vice ministri e sottosegretari.

 

"Il governo - prosegue il testo - rimane altresì impegnato nell’attuazione legislativa, regolamentare e amministrativa del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano per gli investimenti complementari (Pnc)". Dovrà, in ogni caso, essere assicurata la continuità dell’azione amministrativa. Il Consiglio dei ministri, dunque "non esaminerà nuovi progetti di legge, salvo quelli imposti da obblighi internazionali e comunitari, compresi quelli collegati all’attuazione del Pnrr e del Pnc. Qualora ricorrano i presupposti di cui all’articolo 77 della Costituzione, potrà procedersi all’adozione di decreti-legge". Quanto a nomine, designazioni e proposte, si potrà procedere solo a quelle "strettamente necessarie perché vincolate nei tempi da leggi e regolamenti, ovvero derivanti da esigenze funzionali, non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi, per assicurare pienezza e continuità nell’azione amministrativa".

 

L'obiettivo di Palazzo Chigi, su impulso del Quirinale, è non perdere soldi. "Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche, ci sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia” ha ammonito Mattarella. Sono le premesse necessarie per "allargare" il più possibile il perimetro degli affari correnti, si legge in un'analisi di Adnkronos che pone l'accento sulla necessità di non perdere i fondi europei legati al Pnrr, ma anche "arrivare ad approvare un nuovo decreto aiuti, per costruire le basi su cui il prossimo esecutivo potrà 'appoggiare' la nuova politica economica e per accelerare sul fronte della prevenzione del Covid, con il piano per la somministrazione della quarta dose agli over 60".

 

In sintesi, è probabile che si vedranno provvedimenti a sostegno dei salari e a un primo taglio del cuneo fiscale mentre altre misure economiche dovrebbero essere rimandate alla prossima legge di Bilancio, ma non è escluso il varo di  misure più urgente per fronteggiare le necessità più immediate.

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