POLITICA & RELIGIONE

I ciellini tifano per Mario Draghi. Bernard Scholz: “Stabilità fondamentale, oggi più che mai”

Pietro De Leo

La stabilità del governo «è sempre fondamentale. In questo momento lo è ancor di più nella difficile situazione geopolitica che stiamo vivendo». È la mattinata di ieri e Bernard Scholz, presidente della fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli di Cl, sta presentando, all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede, l'edizione 2022 del evento di Rimini, intitolata «Una passione per l'uomo», espressione tratta da un intervento di Don Giussani. Un appuntamento che, come noto, segna per tradizione la ripartenza dell'agenda politica dopo la pausa estiva. Da lì spesso nascono punti d'agenda, lì si applica il termometro delle leadership, lì, spesso, si testano messaggi e temi sull'elettorato cattolico-moderato. Quest'anno il Meeting, che si terrà dal 20 al 25 agosto cade nel cuore di un'estate turbolenta, tra fibrillazioni di governo e crisi internazionale. Oltre al richiamo sulla «stabilità», che non appare casuale nel giorno in cui Draghi affronta fibrillazioni interne alla maggioranza sfiorano il livello di guardia, Scholz, inoltre, mette in fila i principali argomenti del confronto. A partire dal lavoro, «difficile questione - sottolinea che sarà un tema centrale anche perché, come è ormai evidente a tutti, impatta sempre più sui giovani e sul futuro del nostro Paese».

 

  

 

Altro tema al centro del meeting, aggiunge il Presidente della Fondazione, è il conflitto nel cuore dell'Europa. «In questa situazione segnata dalla guerra contro l'Ucraina, con dolori inimmaginabili soprattutto per bambini e donne e con conseguenze ancora imponderabili per il contesto geopolitico, ospiteremo testimonianze dall'Ucraina e dalla Russia, dando spazio anche alle comuni radici culturali europee». E poi c'è la funzione della politica in questo particolare momento storico: «sappia programmare più puntualmente- dice, quasi a voler lanciare un appello - per non rimanere disorientati». Accanto a lui, c'è il ministro per la famiglia Elena Bonetti. Altro dossier fondamentale, considerando gli ultimi dati Istat dolorosamente perentori sulla demografia e la formazione di nuovi nuclei. «Servono politiche familiari che siano strutturali- osserva - integrate e universali, con uno sguardo a medio termine. Il Family Acty investe in pari opportunità, nella centralità dell'educazione e nelle nuove generazioni, con sostegni economici, infrastrutture sociali e opportunità lavorative». Affronta il punto anche Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs And External Communication Officer di Intesa Sanpaolo: «Mai come oggi la nostra generazione, nell'interesse di quelle future, ha bisogno di comprendere e di agire», argomenta. E poi aggiunge: «Comprendere i nostri ritardi, le nostre paure, le nostre contraddizioni. Agire in un mondo completamente diverso ance dal suo recentissimo passato è la strada obbligata dell'Occidente. Democrazia e Demografia sono parole che purtroppo abbiamo lasciato colpevolmente in ombra e di cui abbiamo bisogno».

 

 

Interessanti sul dossier ucraino passaggi dell'intervento di monsignor Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede. «Dobbiamo riconoscere il fallimento della diplomazia» ha ammesso riferendosi allo scoppio del conflitto. Tuttavia, «anche in questo momento di crisi dobbiamo rinnovare il nostro impegno». Quanto al ruolo del Pontefice nella crisi, spiega: «Papa Francesco ha la volontà di fare un viaggio a Kiev». E sul confronto con Putin, Gallagher chiarisce: «Noi abbiamo contatti con l'Ambasciata». Dunque, ora, appuntamento a Rimini. Ci sarà Mario Draghi, che ha confermato la sua presenza per il 24 agosto. Nei vari panel che si svolgeranno nei padiglioni, fra gli altri, si alterneranno il commissario Ue Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, e il presidente della Cei Matteo Zuppi che terrà una relazione sul tema centrale del Meeting.