delusioni

Matteo Salvini sotto esame: la riunione della Lega per ricompattare il partito

Luigi Frasca

«Vi aspetto al Pirellone». «Ci vediamo in Bellerio, niente video-call». Matteo Salvini ha posto ai suoi dirigenti la condizione della partecipazione «in presenza» agli incontri che ha convocato per oggi a Milano. Appuntamento alle 9,45 al Grattacielo Pirelli con i consiglieri e assessori lombardi per «blindare» la ricandidatura di Attilio Fontana alle Regionali del 2023. Poi, nel primo pomeriggio, i dirigenti del partito sono stati convocati nelle sede milanese della Lega per analizzare la situazione politica dopo l'esito deludente delle Comunali e tracciare le priorità del sostegno al governo, messo in discussione la scorsa settimana con le divisionidi maggioranza sulle proposte di legge su ius scholae e depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis. Sono attesi in via Bellerio, con forte raccomandazione di partecipare de visu, quindi, i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il capodelegazione della Lega a Strasburgo, Marco Campomenosi, i tre vice segretari Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa, i ministri Erika Stefani e Massimo Garavaglia, e una delegazione di governatori. Luca Zaia ha programmato di partecipare alla riunione, anche se il gravissimo incidente sulla Marmolada potrebbe rivoluzionare l'agenda del governatore veneto. Assente giustificato Massimiliano Fedriga, impegnato in una missione istituzionale negli Stati Uniti.

 

  

 

L'obiettivo del segretario è ricompattare il partito e confermare una nuova fase di maggiore condivisione con la classe dirigente leghista. Sostanzialmente, Salvini vuole concretizzare l'invito ai suoi a «metterci la faccia», recapitato in alcune riunioni di diversi mesi fa. E riunire il partito attorno ad alcuni appuntamenti identitari come il raduno di Pontida, annunciato per il 17 e il 18 settembre. L'imperativo a serrare i ranghi riguarda anche la Lombardia, dove allo stato la priorità di Salvini sarebbe disinnescare l'ipotesi di una candidatura di Letizia Moratti alle regionali dell'anno prossimo, ventilata da lei stessa.

 

 

La blindatura di Fontana sarebbe quindi necessaria con l'idea di offrire all'assessora, in cambio del suo ritiro, un posto a Roma l'anno prossimo. Il governatore leghista, fino a qualche mese fa restio a ricandidarsi, ha detto di essere disponibile dopo l'assoluzione dall'accusa di frode in pubbliche forniture per il cosiddetto caso dei camici. Salvini e Giorgetti gli hanno confermato il loro sostegno in un incontro una settimana fa. Ma non è escluso che in poco meno di un anno di tempo, la situazione possa cambiare e la Lega possa avanzare un'altra candidatura, come quella di Garavaglia o del sottosegretario Gian Marco Centinaio.