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Centrodestra, Meloni a Salvini: non faccio gli interessi di FdI. Vertice tra i leader "nei prossimi giorni"

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Non c’è ancora una data per il vertice di centrodestra. La presenza di Giorgia Meloni in Lombardia, fra Como e Milano per una visita fra gli stand della Beauty Week, aveva fatto pensare alla possibilità che si potesse aprire uno spiraglio per l’organizzazione di un incontro chiarificatore. Ma c’è da aspettare. «Incontrare Berlusconi e Meloni? Anche subito, io sono a disposizione», risponde secco il leader della Lega, Matteo Salvini, a Roma dopo la riunione del centrodestra di governo sulla delega fiscale. Secondo la presidente di Fratelli d’Italia, invece, per un faccia a faccia fra i leader «è questione di giorni, non di ore. Stiamo cercando di incastrare le agende, presumo che ci vedremo, ci sono state anche un po' di vicende che ci hanno reso difficile incastrare il vertice, come la nostra convention di settimana scorsa, ma ci stiamo lavorando. Riusciremo».

Il clima resta ancora teso e le distanze rimangono. Sta di fatto che Meloni non vuol sentir parlare di «interessi di partito» e le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la conferenza programmatica di FdI a Milano, la spingono a dire: «Se c’è una cosa chiara, è che io non faccio gli interessi di Fratelli d’Italia, altrimenti sarebbe stato facile per me andare al governo per avere maggiore agibilità di quella che ha un partito all’opposizione». E ancora: «Rimango convinta del fatto che non puoi pensare di cambiare le cose alleandoti con i tuoi avversari. Abbiamo avuto su questo una lettura diversa, ma non dico che per questo gli altri abbiano fatto gli interessi di partito, così come pretendo che non lo si dica di me».

Per la leader di Fratelli d’Italia è una questione di regole d’ingaggio da stilare. Ed è questo il punto di partenza: «Noi non abbiamo piani B, c’è solo il centrodestra per FdI: magari gli altri altre ipotesi le prendono in considerazione, io no».

Il fronte delle amministrative è quello che riscalda più gli animi in questo frangente. Meloni inizia la giornata da Como e si dice «molto fiera che tocchi a Fratelli d’Italia esprimere il candidato per il centrodestra alla guida» della città. Si tratta di Giordano Molteni, un nome su cui FdI l’ha spuntata dopo un lungo dibattito interno alla coalizione. Ma, dopo la schiarita su Palermo, con l’appoggio di Forza Italia e Lega a Roberto Lagalla, il nodo resta la ricandidatura del governatore Nello Musumeci. «Parto dal presupposto che Musumeci non salti. Su di lui - assicura - sono fiduciosa, perché ritengo che sia stato ottimo governatore e non vedo la ragione per la quale un governatore uscente che ha lavorato bene e che nei sondaggi è dato in testa non debba essere ricandidato per nervosismi locali o per ripicche a livello nazionale. Mi sembrerebbe una scelta davvero sbagliata». Chi ha orecchie intenda, si dice in questi casi. Insomma, Meloni mette i puntini sulle ’i', parla di un «ottimo lavoro in condizioni di difficoltà» del governatore lombardo Attilio Fontana. «Fratelli d’Italia - sottolinea - gli ha dato una grande mano. Abbiamo fatto e facciamo il nostro lavoro e siamo sempre leali con i nostri alleati». 

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