guerra e armi

Spese militari, Massimo Cacciari bombarda il Pd: "Volgare marchetta a Nato e Usa"

Il Pd mette l'elmetto e invoca l'aumento delle spese militari. Ma il partito di Enrico Letta "dimentica la sua storia" per fare una "marchetta" agli Stati Uniti e alla Nato, attacca Massimo Cacciari. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia era un mito della sinistra, scaricato senza troppi problemi quando ha espresso i suoi dubbi sull'obbligo vaccinale e di green pass. Un nuovo terreno di scontro dove infiamma il "fuoco amico" è quello della "follia del riarmo", è l'accusa di Cacciari.

 

  

"È incredibile vedere una forza politica dimenticare tutto ciò che ha ereditato in materia, tutto quel pensiero critico - giusto o sbagliato che fosse - nei confronti della politica atlantica, del ruolo dell'Europa come ponte tra Est e Ovest" dice il filosofo al Fatto. "Accetterei se qualcuno alzasse la mano per dire: 'Ci eravamo sbagliati'. Ma siccome questo non succede, devo dedurre che abbiano dimenticato la propria storia", è il missile sparato a Letta & Co. 

 

Cacciari ricorda il Pd parla di armi ma "questioni molto popolari sono sparite dall'agenda del Partito democratico", come "i temi del lavoro, dei redditi dei più deboli, dei diritti fondamentali". Queste battaglie "non le fa più".  L'aumento delle spese militari nasce da un "pretesto", o meglio "dalla balla che sia un dovere imposto dalla Nato, quando invece si tratta solo di una indicazione" spiega il filosofo che non si sottrae: "Sia chiaro che io non faccio l'anima bella, è ovvio che una quota di spese per le armi sia necessaria. Ma queste spese devono avere un senso, devono essere collocate dentro una strategia di sicurezza comune. Come fa un singolo Paese a muoversi da solo? Significa buttare via i soldi, è ridicolo".

 

Poi l'affondo più duro ai dem: "È una volgarissima marchetta agli alleati della Nato", fatta tra l'altro senza consultare la base, ossia i circoli. E se non sei d'accordo vieni "percepito addirittura come un ostacolo, un impedimento". Insomma, "ci dicono che bisogna combattere", il ragionamento è: "o stai di qua o stai con il nemico".