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Superbonus e truffe, Mario Draghi attacca: "Chi tuona ha scritto la legge". M5s disintegrato

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"Il governo vuole che il meccanismo funzioni, vari correttivi dovrebbero trovare posto in un emendamento cui sta lavorando il ministero dell'Economia insieme al Parlamento". Il premier Mario Draghi, reduce dal "lungo" confronto che ha portato all'approvazione della riforma del Csm, parla in conferenza e non risparmia le frecciate ai partiti: esclude il futuro in politica, dice no al rimpasto e affossa il M5s sul superbonus edilizio. Il presidente del Consiglio non intende mettersi contro i partiti ma dice le cose come stanno mentre sottolinea di essere fiducioso per il futuro. Sarà "l'impegno corale" a portare il testo al traguardo dell'approvazione parlamentare nei tempi stabiliti, così come condivisi dovranno essere gli sforzi per la messa a terra del Pnrr. ma le frecciate partono.

Le prove da affrontare, anche nell'immediato, non mancano. Nell'agenda della prossima settimana ci sono già il nuovo provvedimento contro il caro bollette e i correttivi da attuare per sbloccare il superbonus. Sulla strategia energetica le distanze tra i partiti non mancano, così come duro rischia di essere il braccio di ferro sugli sconti all'edilizia. Draghi, anche in questo caso, sceglie la via della chiarezza. "Quelli che più tuonano oggi sulla necessità di proseguire e che le frodi non contano e bisogna andare avanti sono gli stessi che hanno scritto una legge dove è stato possibile fare quello che si è fatto senza controlli. Questa situazione si è creata perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli", mette a verbale, pur aprendo alla volontà di mettere a punto i "correttivi" necessari per ovviare alle difficoltà nate per lo stop alla cessione del credito. Il faro, per Draghi, resta la tutela della crescita, premessa per contrastare ogni disuguaglianza economica e sociale.

Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Economia Daniele Franco ribadendo la necessità di impedire che si ripetano nuovi illeciti dopo i maxi sequestri degli ultimi mesi: "Massima priorità a far funzionare questo meccanismo ma deve funzionare in condizione di certezza che aiuteranno tutto il sistema", ha detto Franco, aprendo alla possibilità di correttivi al decreto Sostegni ter.

Dopo le parole pronunciate dal premier i grillini, colpiti e affondati, rispondono subito: "Il Movimento 5 Stelle - dichiarano - come sempre al lavoro per individuare le soluzioni più efficaci a far ripartire la maxi agevolazione e i suoi benefici, bloccando ogni possibile raggiro. Ma non accettiamo che quello delle frodi sia usato come un pretesto per affossare una misura con la quale stiamo proteggendo e valorizzando quel bene così prezioso per gli italiani che è la casa, insieme all’ambiente e alla ripresa dell’economia". E snocciolano i numeri: "Rispetto al volume complessivo dei crediti da Superbonus generati al 31 dicembre 2021, ovvero 13,4 miliardi, i 110 milioni di euro di frodi rappresentano una percentuale bassissima, lo 0,8% - spiegano le stesse fonti -. Dunque, il Superbonus non è stato fermato da chissà quale pericolo di frodi, ma piuttosto da norme sbagliate. In ogni caso siamo disposti a valutare eventuali altre misure correttive, perché quando si tratta di soldi pubblici la nostra tolleranza contro i furbi è zero".

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