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Quirinale, Mattarella ha giurato. Il discorso al Parlamento: "Nuova chiamata alla responsabilità, non posso sottrarmi"

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Sergio Mattarella ha giurato sulla Costituzione da presidente della Repubblica. Suonano a festa le campane di Montecitorio e dal Gianicolo sono stati sparati 21 colpi di cannone mentre il Presidente della Repubblica arriva nell'Aula di Montecitorio per il discorso al Parlamento. Inizia così il suo mandato bis, nello stesso giorno in cui scade il primo settennato, era il 3 febbraio del 2015 quando venne eletto per la prima volta.

 

"E’ per me una nuova chiamata – inattesa - alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi" dichiara il Capo dello Stato nel discorso tenuto alla Camera in occasione del giuramento di fronte al Parlamento riunito in seduta comune. "Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica".

 

"E' ancora tempo - ha rimarcato Mattarella - di un impegno comune per rendere più forte l'Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un'Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unita'. In cui le disuguaglianze - territoriali e sociali - che attraversano le nostre comunità vengano meno. Un'Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo. Un'Italia che sappia superare il declino demografico a cui l'Europa sembra condannata. Un'Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti, nel mondo, guardano ad essa con ammirazione. Un'Italia impegnata nella tutela dell'ambiente, della biodiversita', degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni. Una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche".

 

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