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Sondaggio dinamite, ecco chi vincerebbe oggi le elezioni. La rivincita di Berlusconi, Pd al bivio

Mentre si accende il dibattito sulla Manovra e si scaldano i motori per l'elezione del presidente della Repubblica gli ultimi sondaggi offrono nuovi trend sul consenso ai partiti. Dopo un periodo di flessione, nelle ultime due settimane è cresciuto in modo consistente il centrodestra: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia crescono e nel complesso la coalizione - dato cruciale per le strategie delle forze politiche, anche alla luce delle simulazioni del voto con il Rosatellum - cresce di oltre 2 punti, contando anche i partiti di Giovanni Toti e la galassia centrista. 

 

  

A tirare le somme delle ultime rilevazioni è la consueta Supermedia AGI/Youtrend che sancisce la crescita del Pd sempre primo davanti al partito di Giorgia Meloni. Calano sia M5s sia Azione di Carlo Calenda. I dati: PD 20,7 (+0,4 rispetto alla Supermedia di due settimane fa.) Fdi 20,0 (+0,5) Lega 18,7 (+0,3) M5S 15,4 (-0,4) Forza Italia 7,7 (+0,4) Azione 3,3 (-0,5) Italia Viva 2,6 (=) Sinistra Italiana 2,1 (-0,1) Verdi 2,0 (-0,1) Art.1-MDP 1,7 (-0,4) +Europa 1,7 (=). La maggioranza Draghi 73,7 (+0,8) di cui: - giallorossi (PD-M5S-MDP) 37,8 (-0,4) - centrodestra (Lega-FI-Toti) 28,3 (+1,7) - centro liberale 7,6 (-0,5). Opposizione dx (FDI) 20,0 (+0,5) Opposizione sx (SI) 2,1 (-0,1). Per quanto riguarda le coalizione rispetto alle politiche del 2018: Centrodestra 48,3 (+2,3) Centrosinistra 28,3 (-0,2) M5S 15,4 (-0,4) LeU 3,8 (-0,5) Altri 4,2 (-1,2).

 

Ma cosa accadrebbe se si votasse oggi con la legge elettorale del Rosatellum?  Maggioranza al centrodestra, ai giallorossi o a nessuno schieramento: sono questi i tre scenari che emergono a seconda della composizione delle coalizioni dalle simulazioni fatte da YouTrend e Cattaneo Zanetto & co, tenendo conto della riduzione dei parlamentari, del conseguente ridisegno dei collegi e dell’abbassamento da 25 a 18 anni dell’età minima per votare per il Senato. 

Escludendo i seggi assegnati all’estero, parliamo di 392 seggi su 400 alla Camera e 196 su 200 al Senato. Nello scenario A a sfidarsi sarebbero l’asse giallo-rosso, il blocco sovranista composto da Lega e FdI e un polo centrista composto da IV, Azione, +Europa, Forza Italia e Coraggio Italia. In questo caso nessuna coalizione otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, anche se i giallorossi sarebbero lo schieramento di maggioranza relativa con 194 seggi su 400 alla Camera (dove la soglia della maggioranza assoluta è fissata a 201) e 100 seggi su 200 al Senato (dove, se escludiamo i senatori a vita, la soglia della maggioranza assoluta è a 101). Lega e FDI si fermerebbero a 153 seggi alla Camera e 74 al Senato.

 

Nella quota maggioritaria il blocco di centro allargato a Forza Italia e Coraggio Italia non riuscirebbe a eleggere deputati e senatori, per cui i suoi 62 parlamentari sarebbero tutti eletti nella quota proporzionale. I 147 collegi uninominali della Camera sarebbero infatti ripartiti tra giallo-rossi (88), centrodestra (57) e SVP (2), così come i 74 collegi uninominali del Senato (46 ai giallo-rossi, 26 al centrodestra e 2 alla SVP).

Nello scenario B i tre schieramenti sono invece il centrodestra "classico" (Lega, FdI, FI, Coraggio Italia), il polo centrista (IV, Azione e +Europa) e l’asse giallo-rosso. In questo caso sarebbe il centrodestra a vincere, ottenendo 202 seggi alla Camera e 101 al Senato. Al centrosinistra allargato al M5S, ma ’orfano' dei centristi, andrebbero invece 168 seggi alla Camera e 84 al Senato. Anche qui, come nello scenario precedente, lo schieramento centrista non riuscirebbe a vincere alcun collegio uninominale, ma otterrebbe seggi esclusivamente nella quota proporzionale. Negli uninominali, infatti, il centrodestra eleggerebbe 83 deputati e 41 senatori, l’asse giallo-rosso 62 deputati e 31 senatori e la SVP 2 deputati e altrettanti senatori.

Infine, lo scenario C vede il centrodestra perdere contro un maxi-schieramento comprendente sia l’asse giallo-rosso sia IV, Azione e +Europa. Quest’ultimo otterrebbe infatti 210 seggi alla Camera e 107 al Senato. Al centrodestra 179 deputati e 87 senatori. Nella quota maggioritaria, il centrodestra vincerebbe 60 collegi uninominali alla Camera e 27 al Senato, mentre lo schieramento opposto composto da centrosinistra e M5S ne vincerebbe 85 alla Camera e 45 al Senato e la SVP ne otterrebbe sempre 2 in ciascuna delle due Camere.

Insomma per il centrodestra l'apporto di Berlusconi pare decisivo, mentre per il centrosinistra vincerebbe con l'ammucchiata con Pd, grillini e centristi.