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"Pronti a vendersi" Maria Giovanna Maglie, bomba sulla corsa al Quirinale. Le voci di Palazzo su Mario Draghi

L'incognita dei peones e dei franchi tiratori, le candidature in ballo come quella di Silvio Berlusconi, le mire quirinalizie di Mario Draghi. Le grandi manovre della politica intorno all'elezione del presidente della Repubblica sono al centro della discussione, giovedì 9 dicembre, a L'aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7.

 

  

A commentare, tra gli altri, c'è Maria Giovanna Maglie che spiega come la situazione sia "estremamente ambigua", perché "c'è un governo di unità nazionale che tanto unito non riesce a essere, e un presidente del Consiglio del quale tutti dicono che voglia tantissimo, quasi disperatamente, andare al Quirinale, anche se c'è chi lo tira di qua o di là...". 

 

Una voglia matta di Colle? "Queste sono le voci che vengono dai Palazzi" assicura la giornalista. Insomma, Mario Draghi "si è stufato si fare il premier e vuole togliersi di mezzo" dal governo. 

"Io sono anche d'accordo sul fatto che serva un presidente non divisivo ma è da Scalfaro in avanti che abbiamo un capo dello Stato divisivo perché espressione di una sola parte", ovvero del centrosinistra. "È evidente della narrazione che ci si costruisce intorno". Insomma, da personaggio di una determinata area politica chi va al Quirinale diventa "un'icona", argomenta la Maglie che ricorda Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella: "Io sono stata sempre contro, anche dopo gli applausi della Scala..." afferma la giornalista. 

 

Il vulnus è che il capo dello Stato non viene eletto dal popolo ma da un gruppo ristretto, i parlamentari e i delegati regionali, sempre più "delegittimato". "Il parlamento è pieno di gente pronta a vendersi e che già si è venduta..." è l'amara conclusione.