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Luciana Lamorgese e la forza ondulatoria, la frase della ministra fa esplodere il caos

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Alla Camera la ministra Luciana si presenta davanti a Camera e Senato per descrivere i fatti avvenuti a Roma il 9 ottobre scorso durante la manifestazione contro il Green pass, che sono degenerati con l'assalto alla sede della Cgil. La ministra incassa gli applausi del centrosinistra mentre dai banchi di Fratelli d'Italia si alza il coro che grida: 'Dimissioni, dimissioni'.

Al Senato, il leader della Lega, Matteo Salvini, 'approfitta' dell'informativa per poter, dopo mesi, avere finalmente la possibilità di parlare in faccia alla ministra. E lo fa sottolineando che nel discorso di Lamorgese - "30 pagine scritte con amore da solerti funzionari pubblici" - è mancato "ogni accenno di autocritica". Poi l'affondo: "Signor ministro, chieda aiuto a quest'Aula, a qualcuno che le può dare una mano. Non viva con insofferenza la presenza del Parlamento. Non si isoli nei suoi uffici, perché purtroppo ci sono questori e prefetti che si sentono soli. Ci sono poliziotti che se non sono tutelati dal massimo vertice della pubblica sicurezza fanno il loro lavoro con uno spirito diverso". E ancora: "Se ci sono poliziotti non tutelati e non protetti dal loro ministro non si garantisce l'ordine pubblico in questo paese. Difenda i suoi uomini e le sue donne".

La titolare del Viminale, comunque, aveva già ammesso: "E' palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati". Tuttavia, spiega, molto è riconducibile alla "sottovalutazione dell'evento" dovuta anche a "difetti di comunicazione", laddove gli organizzatori "avevano previsto circa mille persone" e poi ci si è ritrovati con "10-12 mila persone in piazza".

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