Accuse incrociate

"Donne inadatte". Veleni nel Governo tra M5S e Italia Viva: attacco strumentale alla Raggi

Fanno discutere le parole della ministra per le pari opportunità Elena Bonetti su Virginia Raggi. “Nelle venti grandi città al voto nessuna donna eletta perché prima di tutto c’era una minor presenza di candidate donne e non sempre le candidate donne hanno dimostrato di essere all’altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma” le parole del membro dell’esecutivo di Draghi durante l’intervento a The Breakfast Club su Radio Capital. “Al di là del singolo caso, la politica oggi non cerca talenti femminili. La parità di genere nella politica deve essere strutturale. C’è bisogno di talento femminile. La scorta per le donne che subiscono violenze? Stiamo valutando questa e altre ipotesi con le ministre Gelmini, Cartabia e Lamorgese” il resto delle dichiarazioni della Bonetti.

 

  

 

Tali parole hanno scatenato la reazione di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle: “Avete mai sentito un uomo con responsabilità istituzionali dire: ‘Non sempre gli uomini che sono stati eletti sindaci si sono rivelati all’altezza del ruolo che dovevano svolgere’? No, perché non si critica l'operato di una fascia tricolore inserendo tra i criteri di valutazione il genere, uomo o donna. Non può sfuggire come questa frase della Bonetti riveli la tipica concezione maschilista per cui le donne, quando si cimentano in compiti di responsabilità, stentano, arrancano, spesso non si rivelano ‘performanti’. Ma la nota ancor più stonata è che a pronunciare quest’ultima frase sia stata Elena Bonetti, Ministra per le Pari opportunità di Italia Viva, che pure aveva speso parole sacrosante sulla preoccupante assenza di donne tra i 20 nuovi sindaci eletti nei grandi Comuni andati al voto. Un’evidenza che impone una riflessione non circostanziale, poiché abbraccia lo stato di salute della nostra democrazia”. 

 

 

“Invece - prosegue l’ex presidente del Consiglio - pur di condurre un attacco strumentale contro Virginia Raggi la ministra ha dimostrato che non basta un incarico istituzionale per rimuovere atteggiamenti pregiudiziali contro le donne. Quando chi riveste incarichi e responsabilità di Governo esprime questi concetti diventa parte del problema e non della soluzione. Viva le donne e gli uomini che si impegnano per combattere disuguaglianze e disparità. Viva le donne e gli uomini che si impegnano per la propria comunità con il coraggio di Virginia Raggi”. Una nuova aria di crisi nel governo dopo quella tra Lega e Movimento 5 Stelle per il rifinanziamento del reddito di cittadinanza.