Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Disastro italiano sul Covid, "ma quale tutto bene". Ecco i dannati del virus: il libro di Maria Giovanna Maglie

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Non è vero che è andato tutto bene, come si sperava dai balconi. Il Covid ha seminato terrore e assieme ignorato i diritti; ha visto un potere cieco abbandonare e impoverire la popolazione. Dodici storie tristissime sono state messe nero su bianco in un libro che si fa leggere con rapidità da Maria Giovanna Maglie, “I dannati del Covid”, edito da Piemme.

L’anno e mezzo che ci lasciamo alle spalle è stato caratterizzato anzitutto da una sofferenza morale indicibile. Guardavamo da dentro le case in cui eravamo reclusi i morti che cadevano a grappoli. Tutti noi impotenti a pensare “sarò il prossimo?”. 

In dodici storie maledette la Maglie affonda la costruzioni fasulla di un Paese che si pretendeva di indicare come un modello di lotta alla pandemia per il mondo intero.

Una coreografia fabbricata per piccole dosi di consenso interno. Una vergogna per lucrare elettoralmente su un disastro sanitario, economico e sociale. Certo, c’è stato il virus, ma anche scelte politiche che nessuno potrà mai perdonare ai responsabili.

L'Italia al tempo di Giuseppe Conte ha pagato un prezzo terribile per i continui tagli alla sanità, che hanno coinciso per larghissima parte con i governi della sinistra. E per l'assenza di un piano pandemico mai aggiornato e risalente al 2006, salvo un rimaneggiamento solo nel 2021.

L’autrice mette sotto accusa proprio Conte, in particolare, perché l’ex premier ha privato i cittadini di molti diritti di libertà a colpi di odiati Dpcm.

Siamo rimasti improvvisamente senza tutela neppure dal punto di vista economico, rendendo così evanescente ogni ipotesi di ripresa: per molte attività economiche non ci sarà alcun ritorno alla normalità, è l’amara considerazione di Maria Giovanna Maglie.

L’EROE CHE DIEDE L’ALLARME
Onore a quel medico cinese che ebbe il coraggio di denunciare quanto aveva scoperto in Cina sul coronavirus. Lo perseguitarono, lo inquisirono per diffusione di notizie false, alla fine – ricostruisce la Maglie – Li Wenliang “è morto il 7 febbraio 2020”. E sotto il “suo ultimo post sul social network cinese Weibo, arrivano ogni giorno migliaia di messaggi. Un eroe popolare, un martire”.

LA “FEBBRE” DI PASQUALE
Maria Rosa Cecere non smette di versare lacrime per il papà Pasquale, che il 15 marzo 2020 cominciò a vedere alzarsi la febbre. “Troppo presto” per intervenire, le dicevano. E pensare che ad essersi ammalata era stata la madre, e probabilmente Pasquale contrasse il morbo cinese proprio nelle sue visite in clinica. Tamponi? Neanche uno utile, perché solo due reperiti sparirono così presto senza far conoscere le condizioni di mamma e papà. Il 5 aprile, “domenica delle Palme” ricorda la Maglie, la telefonata dall’ospedale annunciava la morte del padre. Maria Rosa fu tra i primi italiani a scoprire che cosa voleva non poter “rivolgere l’ultimo saluto”.

LICENZIATA PER COVID
Maria Giovanna Maglie ha scovato una storia allucinante, quella di una donna – Anna Maria Paolillo, lavoratrice in Veneto – perseguitata dal Covid e dalla sua azienda. Per 1200 euro al mese non poteva ammalarsi più di tanto. Il mostro cinese l’ha attaccato a marzo 2020 accompagnandola fino a novembre. Troppo per la sua azienda, che il 30 del mese le manda la lettera di licenziamento per le troppe assenze dal posto di lavoro. Anche se per malattia. “Non è una cosa che ha voluto – scrive l’autrice del libro – ma una disgrazia che le è capitata e che sarebbe stata ben contenta di evitare”. Ma l’umanità non è di casa ovunque in questo mondo.

ODISSEA DI UN POPOLO
Queste storie e tutte le altre messe insieme per “I dannati del Covid” sono il triste affresco di una tragedia che ha sconvolto l’Italia per impreparazione e presunzione di chi doveva guidare la macchina dei soccorsi. E andrebbe diffuso nelle scuole quel decimo capitolo del libro intitolato “L’economia italiana in mano agli strozzini”, perché non c’è nulla di più bestiale delle azioni proditorie di chi approfitta della disperazione di un popolo. “L’usura ormai la fa da padrona in Italia”, è la grave affermazione che emerge. Ci sono stati fior fiore di delinquenti che hanno sciacallato sul lavoro altrui, hanno depredato le attività di chi non ce la faceva più a campare. La malavita arrivava con i suoi “ristori” da quattro soldi ben prima dei sussidi promessi a chiacchiere dallo Stato.

IL RICERCATORE MASSACRATO DALL’OMS
E come non indicare tra i dannati del Covid anche quel ricercatore venezian, Francesco Zambon, costretto a licenziarsi per la guerra subita dalla sua organizzazione, che doveva “far sembrare l’Italia pronta ad affrontare il coronavirus quando invece non lo era affatto”? 

Zambon ha osato combattere con la forza della verità contro chi comandava, come Ranieri Guerra, in una straordinariamente grave lotta di indipendenza che soggiaceva al potere.

Tutto ormai è emerso, ma restano al loro psoto i protagonisti in negativo e l’unico a pagare è stato proprio Zambon. La Procura di Bergamo indaga, ma finora si sono salvati i pesci grossi. Ci rimette solo “Il pesce piccolo”, come ha giustamente intitolato il suo libro proprio Zambon. 

Quella lunga sequenza di messaggi che servivano per evitare una brutta figura all’Italia da parte di una organizzazione mondiale che buttava a mare il proprio pronunciamento di indipendenza, è stato lo specchio di un potere politico che non ha esitato a sacrificare il proprio popolo pur di fingere di essere capace.

No, la Maglie va fino in fondo nella denuncia che svela che “l’organizzazione – l’Oms appunto – si schiera con il direttore vicario”, Ranieri Guerra, e contro Zambon.

Zambon, spiega l’autrice, rilancia una frase di Zambon “che va ben oltre la squallida questione dell’Italia, perché dice che l’Oms non dirà mai la verità sull’origine del virus”. Sì, oltre l’Italia, perché al fondo sarebbero potute emergere con nettezza le responsabilità della stessa Cina. Si è voluto coprire tutto, e il libro sui dannati del Covid lo racconta con meticolosa ricerca della verità. Non solo: accanto alle responsabilità, si è fatto di tutto per impedire le cure con farmaci utilizzabili a domicilio. Una trama che va svelata fino in fondo per far sì che non si sbagli mai più sulla pelle dei cittadini.

Dai blog