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Patto di Arcore per il partito unico. Berlusconi: "Uniti nel 2023"

Il Cav: "Con Salvini d'accordo su tutto". E Matteo conferma: "Andiamo gradualmente verso un unico comune"

Daniele Di Mario
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Il nuovo centrodestra nasce dal "patto di Arcore" siglato ieri sera a cena da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. I leader di Forza Italia e Lega si sono visti per fare il punto su riforme (a partire da quella della giustizia e del fisco), provvedimenti anti-Covid e abolizione dell'obbligo di indossare le mascherine all'aperto, tenuta del governo e, soprattutto, per parlare del futuro assetto del centrodestra. Berlusconi spinge per il partito unico, unendo FI, Carroccio e anche Fratelli d'Italia. Salvini invece propende per un percorso graduale, che parta per ora dalla costituzione di una federazione con programmi e valori comuni.  «Ieri ho avuto un lungo incontro con Salvini e posso dirvi che siamo d’accordo su tutto. Avanti insieme, ci siamo detti, per arrivare con un centrodestra unito alle prossime elezioni nazionali del 2023. Va tutto bene e si va avanti con i piani prestabiliti», dice il presidente di Forza Italia in collegamento telefonico con la presentazione del nuovo logo del partito insieme alla Casa dei Moderati per le prossime elezioni Comunali di Torino. Ieri sera, a Villa San Martino, il Cav ha incontrato Salvini per un chiarimento dopo le divisioni di questi giorni all’interno della coalizione sul futuro del centrodestra: federazione o partito unico. L’ex premier assicura che con Salvini c’è intesa su come procedere nei prossimi mesi, smentendo così attriti con il numero uno di via Bellerio sul progetto federativo alimentati da alcuni retroscena secondo i quali la nota diffusa ieri sera al termine del faccia a faccia tra i due leader è sembrata interlocutoria. Berlusconi riferisce l’esito del colloquio: «Avanti insieme, ci siamo detti per arrivare con un centrodestra unito alle prossime importanti elezioni nazionali del 2023». «Quindi», assicura il presidente di Fi, «va tutto bene e si va avanti secondo i piani prestabiliti».  E Salvini? Il segretario leghista spiega ai giornalisti il proprio punto di vista da Reggio Calabria: «Dobbiamo collaborare, in Calabria come al governo nazionale come in Europa, la mia missione è riunire i centrodestra divisi per essere veloci, efficaci, concreti, per aiutare Draghi, per aiutare l’Italia».  «Taglio delle tasse, riforme della giustizia, della burocrazia, quindi - prosegue Salvini - piuttosto che dividersi in dieci, ragionare come una sola testa e gradualmente arrivare a un solo soggetto è il nostro obiettivo e devo dire che questa volontà di unione, di federazione, promossa dalla Lega mi sembra che sia bene accolta». Ma il percorso verso il partito unico è tutt'altro che in discesa. Fratelli d'Italia sinora non ha ancora commentato l'appello di Berlusconi a dar vita a un partito unico sul modello dei Repubblicani Usa. Non è un mistero che Giorgia Meloni sia scettica tanto sulla federazione quanto sul partito unico. Del resto proprio la Meloni nel dicembre del 2012 uscì dal Pdl per dare vita a FdI.

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