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La promessa di Salvini: con un governo di centrodestra cambieremo la giustizia

La giustizia malata di correntismo e favori come dimostrato dai recenti scandali è una piaga tutta italiana. "Quando ci sarà un governo di centrodestra, scelto dalla maggioranza degli italiani, metteremo mano alla giustizia", annuncia il leader della Lega Matteo Salvini. "La stragrande maggioranza dei magistrati è composta da donne e uomini di valore e liberi, che non ne possono più di correnti, favori e raccomandazioni. Senza una profonda riforma della Giustizia l’Italia, che ha più di 5 milioni di processi arretrati, non sarà mai un Paese davvero libero e moderno", dice il senatore in un’intervista al Giornale.

 

  

Lo stesso Salvini, processato per la gestione dell'immigrazione, è stato vittima di un uso politico della giustizia. "Assurdo. La scelta di difendere i confini dell’Italia era un punto cardine del contratto di governo, evidentemente i grillini hanno la memoria corta. Che la sinistra perda le elezioni e provi a ribaltare la realtà in tribunale, è storia antica. E purtroppo vera. Guardate cosa hanno fatto contro Berlusconi in tutti questi anni, un accanimento impressionante. Comunque ognuno risponde alla propria coscienza e agli elettori: io non ho nulla da rimproverarmi, anzi sono orgoglioso di aver servito il mio Paese".

 

Ma Salvini si perseguitato dalla magistratura? "No, assolutamente, anche se le parole di Palamara e di altri magistrati politicizzati mi hanno colpito. È gravissimo pensare che alcuni magistrati decidano di perseguire il ministro dell’Interno perché lo vedono come un nemico politico. Ed è gravissimo sapere che importanti incarichi in importanti tribunali siano assegnati non per merito o competenza, ma per scelta politica e convenienza. In altri Paesi più civili del nostro, la lettura del libro dell’ottimo Sallusti avrebbe provocato un terremoto, inchieste e perquisizioni. Qui in- vece no...", aggiunge nell'intervista.

 

Il tema caldo è quello delle restrizioni per contarstare il Covid, e le riaperture delle attività. "Le chiusure da sole non bastano, ormai è evidente. Alcune regioni" di centrodestra "stanno infatti da tempo rafforzando le cure domiciliari, come suggerito nel 2020 dalla Lega anche a Conte e Speranza, senza successo. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per i vaccini, cominciando a produrli anche in Italia, e prepararci ad usare anche altri farmaci se funzionano, come lo Sputnik: paghiamo errori e ritardi dell’Europa, sottovalutazioni di ministri e tecnici, il fallimento di Arcuri".

 

Il ritorno alla libertà per Salvini è una necessità: "ci sono in gioco non solo il lavoro, ma anche la salute fisica e mentale di milioni di italiani. Ovviamente parlo di riaperture nelle città in cui la situazione sanitaria sia sotto controllo e in miglioramento da giorni. Ne ho parlato personalmente col presidente del Consiglio la settimana scorsa, il presidente Draghi condivide la necessità di tornare il prima possibile ad una vita, ad una scuola, ad un lavoro normali".