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Tutta Italia zona arancione, Matteo Salvini non ci sta: basta gettare nel panico gli italiani

Ci risiamo. Torna la grancassa degli annunci a mezzo stampa. Ora è la volta della zona arancione in tutta Italia, misura chiesta da alcuni presidenti di regione e presa seriamente in considerazione dal governo.

 

  

"Basta con gli annunci, gli allarmi e le paure preventive che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, se ci sono zone piú a rischio si intervenga in modo rapido e circoscritto, si acceleri sul piano vaccinale ma non si getti nel panico l’intero Paese", sbotta il leader della Lega, Matteo Salvini, che vuole a tutti i costi segnare un cambio di passo tra il governo di Mario Draghi e quello del suo predecessore, Giuseppe Conte. "Il diritto alla salute viene prima di tutto e rispettiamo le indicazioni della comunità scientifica, non le anticipazioni a mezzo stampa di lockdown ingiustificati e generalizzati", scrive Salvini su Twitter. 

 

L'ipotesi è concreta, riporta oggi Repubblica, che dà per certa la proroga  al 5 marzo del blocco degli spostamenti tra Regioni, anche in zona gialla. Nella stessa data dovrà essere licenziato il nuovo decretro con le misure anti-Covid in scadenza. Sul tavolo ci sono anche le richieste delle Regioni, e quella prevalente è proprio una zona arancione nazionale da introdurre per almeno un mese. Mentre le regioni chiedono di rivedere il sistema di colori e la divisione del Paese in zona gialla, arancione e rossa in base all'andamento dei contagi. 

 

Qualche indizio sull'orientamento del governo arriva dalla riunione del Cts che ha risposto al quesito della Regione Lombardia sulla possibile apertura serale dei ristoranti in zona gialla. Respinta, naturalmente. Non solo: gli esperti del comitato tecnico scientifico per la gestione della pandemia hanno parlato di "misure omogenee" che portino a rendere più severo il quadro delle restrizioni in zona gialla con la riduzione degli spostamenti e nuovi divieti. In altre parole può arrivare una nuova stretta nazionale. Intanto si fa sui giornali.