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Salvate il soldato Cottarelli

Sedotto e mai amato dalla politica

Paolo Zappitelli
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Non gliene va bene una al povero Carlo Cottarelli. Economista di fama internazionale, ha ricoperto diversi incarichi di prestigio nel Fondo Monetario Internazionale oltre ad essere professore universitario alla Cattolica e alla Bocconi di Milano. Ma con la politica non ha davvero un bel rapporto. Sempre sul punto di debuttare in prima fila sul palcoscenico ma sempre messo fuori. Ha iniziato chiamato a novembre del 2013  da Enrico Letta come commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica. Cottarelli lavora, approfondisce, elabora tagli e risparmi e alla fine consegna un voluminoso dossier a palazzo Chigi.

 

 

Passa però pochissimo tempo e al governo arriva Matteo Renzi. E tutto il lavoro di Carlo Cottarelli finisce in soffitta, complice lo scarso feeling proprio con l'ex sindaco di Firenze. Arriviamo al 2018 quando la strada del governo giallo-verde con Lega e Cinque Stelle inizia malissimo. L'accordo non si trova e allora Mattarella gli affida l’incarico esplorativo per formare il nuovo esecutivo. Cottarelli sonda i partiti, prova, ma alla fine getta la spugna. Anche perché nel frattempo i due partiti trovano l'accordo per portare a palazzo Chigi Giuseppe Conte. E così l'economista torna ai suoi incarichi  all'università. Ma il suo nome torna nuovamente a circolare in questi giorni quando viene dato tra i favoriti per un incarico da ministro nella squadra di Mario Draghi. Ma anche stavolta la politica lo ha lasciato fuori.

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