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"Natale con i tuoi" non sarà reato. Conte verso la retromarcia

Francesco Storace

Non sarà «reato» passare le Feste di Natale e Capodanno con i nostri familiari. Perché l’opposizione segna un punto e pare che Conte si sia deciso: il decreto del premier che vieta incredibilmente gli spostamenti tra i comuni il giorno di Natale, quello di Santo Stefano e a Capodanno va verso la modifica.

E non a caso usiamo la parola «reato», che stava diventando il rischio da correre sul piano penale come rilevato dal Comitato per la Legislazione di Montecitorio e di cui scriviamo in questa stessa pagina. Perché nella fretta di scrivere il decreto si erano dimenticate le sanzioni di sola natura amministrativa per la violazione dei divieti di circolazione.

  

 

Ora si tratta di capire come sarà modificato il decreto 158 sull’emergenza Covid. Con un emendamento ad hoc, che però sarebbe tardivo ai fini dell’entrata in vigore? Con un nuovo decreto? Abolendo sic et simpliciter i divieti, oppure circoscrivendoli ai territori delle province? E quelli tra regioni?
Ora comincia la discussione proprio perché Palazzo Chigi ha fatto trapelare la disponibilità di Conte ad un ripensamento. Anche se appare un po’ curioso che quella che era una protesta generale del centrodestra e delle regioni, adesso diventi l’argomento privilegiato persino di ministri e vari esponenti di maggioranza.

Intervengono, ad esempio, ministri come Luigi Di Maio e ci si chiede se dormiva durante il consiglio dei ministri in cui queste cose si discutevano oppure durante le interminabili riunioni di maggioranza. Il ministro degli esteri ha finalmente sollecitato la modifica del provvedimento del premier. Idem pure Teresa Bellanova, che – va detto – si era beccata dell’irresponsabile per aver eccepito sulla norma in questione.

Persino il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, alza la voce in difesa del diritto alle feste «con i tuoi».

Ma come, dicono Salvini e Meloni, siete voi che avete rifiutato di mettere in agenda le modifiche che adesso vi piacciono... Fatto sta che la presidente del Senato batte il cinque al centrodestra e mette la mozione sul tema in calendario per mercoledì prossimo.

L’unico a tentare la difesa dei divieti si chiama Roberto Speranza, ministro della Salute. Tacitato, diremmo.

Comunque, se la norma più anti Natale che anti Covid viene tolta di mezzo è una vittoria di chi aveva segnalato la sua incongruenza. Anche a cominciare dalle regioni che si erano scontrate col premier e il ministro Boccia.

Lega e Fratelli d’Italia ci avevano montato su un autentico e giustificato tormentone ed ora la battaglia dovrebbe essere vinta. Anche se con questa politica non si sa mai come finisce.

 

Se tutto dovesse concludersi bene, sarebbe una buona notizia anche per una filiera molto particolare, come sottolinea Coldiretti, quella dell’agriturismo: «La possibilità di consentire gli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante per salvare i 24mila agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi».