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Il governo dimentica i terremotati: maxi bollette per le case distrutte

Alberto Di Majo
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Altro che le assicurazioni del governo Conte sulla proroga dello stop alle tasse per i terremotati dell’Italia centrale. Ai cittadini che da quattro anni hanno la casa distrutta o inagibile sono arrivate maxi-bollette, anche più di 5 mila euro. Sono i conguagli dei pagamenti bloccati dal 2016 di cui nessuno a Palazzo Chigi si è ancora preoccupato.

Pochi giorni fa alcuni esponenti della maggioranza, tra cui la viceministra all’Economia Laura Castelli e la deputata del Pd Stefania Pezzopane, hanno annunciato che nella legge di bilancio, che arriverà nell’aula della Camera tra un paio di settimane, sarà inserito un emendamento per allungare il blocco delle tasse (innanzitutto Imu e Irpef) per chi ha perso la propria abitazione. Eppure alcune aziende fornitrici di luce e gas non si sono dimenticate dei pagamenti che sono stati sospesi finora e hanno inviato il conto.

È previsto che la fatturazione periodica potrà riprendere soltanto con l’emissione di una «fattura di conguaglio» (entro il 30 giugno 2021) che comprende ovviamente gli arretrati, comprensiva anche dei consumi non agevolati che sono stati contabilizzati fino alla data di emissione della stessa fattura. È permessa una rateizzazione di 36 mesi (il piano potrebbe prevedere anche condizioni migliori se concordato con il gestore). Un tempo troppo breve per tanti proprietari.

Per gli immobili inagibili dei comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto, i cittadini che volevano accedere alle agevolazioni avrebbero dovuto presentare una richiesta specifica, a differenza di tutti i residenti nei 138 comuni più colpiti dal sisma.

In ogni caso anche chi non ha avanzato un’istanza per l’ottenimento delle agevolazioni, può presentare, entro il 31 dicembre di quest’anno, al gestore un’autocertificazione (lo prevede il decreto semplificazione 76/20, che ha cancellato la «perizia asseverata»). Questa modalità di ottenimento delle agevolazioni si applica anche ai clienti degli altri comuni delle Regioni interessate che a causa del sisma hanno riportato danni alla propria abitazione di residenza e non hanno presentato copia della perizia. In aggiunta si può chiedere gratuitamente entro la stessa data la chiusura o la riattivazione dell’utenza. Ma la richiesta di riattivazione successiva al 31 dicembre si prevede venga eseguita dietro il pagamento di un corrispettivo.

Ecco perché tra le richieste al governo c’è quella di approvare nella prossima legge di bilancio un emendamento che preveda che continuino a essere sospese le bollette per le case agibili e che sia allungata la rateizzazione fino a 120 mesi. Una battaglia che non ha ancora ricevuto rassicurazioni da Palazzo Chigi e che preoccupa i titolari delle abitazioni distrutte.

«Ci auguriamo che la maggioranza accolga entrambe le richieste – spiega il deputato leghista Tullio Patassini – Dopo quattro anni di stop e nel momento di crisi che stiamo vivendo sarebbe davvero grave costringere i residenti a dover saldare le maxi-bollette». Ovviamente, dice ancora l’esponente leghista, «chi ha la casa agibile potrebbe ricominciare a pagare ma chi ne possiede una inagibile deve avere la possibilità di bloccare i pagamenti. Entrambi, comunque, dovrebbero poter accedere a una rateizzazione più lunga per evitare che diventi insostenibile».

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