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Salvini a Matera zittisce i contestatori e la Ferragni: "Tornerò qui da presidente del consiglio"

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«Ho detto che tornerò a Matera da Presidente del Consiglio perché è questo che gli italiani, stando a tutti i sondaggi, vogliono. Il governo Pd-M5s litiga su tutto e mi auguro vada a casa prima possibile». Lo ha detto da Matera il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di una manifestazione a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Rocco Sassone.

A Matera, in piazza Vittorio Veneto, oltre agli applausi dei sostenitori della Lega, durante tutto il comizio sono stati costanti i fischi dei contestatori a Salvini. «Amichetti dei clandestini», così li ha definiti il leader della Lega. «Quelli lì con la bandiera rossa - ha aggiunto Salvini - se vogliono i clandestini lasciano i loro dati e il conto corrente e i clandestini li pagano loro. Fare i generosi con i quattrini e le case degli altri è troppo semplice».

 

«Chiedo al sindaco di proteggere Matera - ha proseguito Salvini - accogliendo turismo di qualità e non i turisti che sbarcano. Abbiamo scelto un governatore, in Basilicata gli amici e fratelli pugliesi manderanno a casa Emiliano e Puglia e Basilicata lavoreranno insieme. Gli amichetti dei clandestini ci fanno i miliardi di euro sulla loro pelle».

«Il 3 ottobre sarò in tribunale a Catania e sulla carta rischio, secondo il codice, 15 anni di carcere. Conto di aver fatto il mio lavoro. Non ho la minima paura di andare in quel tribunale. Quando il giudice mi chiederà, io mi dichiarerò colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani» ha aggiunto. Sulla partecipazione a Domenica In di Giuseppe Conte, poi annullata dal premier: «Conte ha fatto bene a disdire perché dovrebbe occuparsi di mandare i bambini a scuola e non di andare in televisione».

Poi la frecciata di Salvini a Chiara Ferragni, che ha tirato in ballo la "cultura fascista" a proposito dell'omicidio di Willy Monteiro a Colleferro: «Alla Ferragni mando un bacione, non mi occupo di risponderle».

Il leader della Lega ha parlato anche della situazione degli stadi italiani che resteranno ancora vuoti alla ripresa del campionato. «Conto che la gente in maniera distanziata possa tornare a tifare e questo vale per tutti gli stadi, non voglio burocrazia, nè complicazioni ». L’emendamento sblocca-stadi, ha aggiunto a proposito del testo votato in commissione Trasporti, «è stata una mia richiesta perchè lo sport e il calcio non sono solo tifo passione o Ibrahimovich, sono migliaia e migliaia di posti di lavoro».

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