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Palazzo Madama va in vacanza: i senatori non mollano le ferie

Pierpaolo La Rosa
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Dopo i deputati, ecco che anche i senatori avranno finalmente le loro agognate vacanze, pari a 18 giorni se si fa riferimento alle attività nelle commissioni permanenti e a quasi un mese se si parla dell’Aula. E pensare che, ironia perfida della sorte, era stato proprio il presidente dell’Assemblea di palazzo Madama ad usare sull’argomento termini netti ed inequivocabili. «Il Senato non andrà in ferie», aveva promesso solennemente Maria Elisabetta Alberti Casellati nel rispondere ad un appello lanciato dal quotidiano «Il Resto del Carlino». «Così come è rimasto aperto e ha lavorato anche durante l'emergenza dei mesi scorsi», continuava la seconda carica dello Stato, «il Senato non chiuderà nemmeno nel mese di agosto. Il Paese è in difficoltà e ha bisogno di risposte immediate. Il Senato non si tirerà indietro: è questo l'impegno che assumiamo con gli italiani, in un momento così drammatico della nostra storia».

Dichiarazioni che si scontrano, adesso, con la dura realtà dei fatti e con la voglia dei parlamentari di raggiungere le località turistiche. Del resto, Casellati aveva replicato alle sollecitazioni giunte in quei giorni di metà giugno da diverse testate giornalistiche e in precedenza dallo stesso leader di Confindustria, Carlo Bonomi, il quale aveva spiegato che molte aziende non avrebbero interrotto la produzione, ad agosto, con l’evidente obiettivo di recuperare quanto perso per colpa del Covid-19. «Non penso che quest'anno ci saranno ferie», aveva sottolineato dal canto suo il vicesegretario del Partito democratico, e deputato, Andrea Orlando, ospite della trasmissione televisiva «Agorà». Il segretario della Lega, Matteo Salvini, aveva chiosato: «La mia opinione è molto semplice. Chi può, lavori. Chi deve, dia l'esempio. A partire dal Parlamento che dopo mesi di surreale part-time ha molti dossier da affrontare».

Niente da fare, dunque, con il desiderio delle ferie che ha avuto irrimediabilmente la meglio tra i senatori. Oggi, infatti, dovrebbe essere l’ultima giornata di lavori nell’emiciclo di palazzo Madama con, tra l’altro, l’esame del decreto recante le norme urgenti in materia di parità di genere nelle consultazioni elettorali delle Regioni a statuto ordinario. Lavori che, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di ieri, riprenderanno solo martedì 18 agosto, quando l'Aula si riunirà semplicemente per incardinare il decreto Agosto. Le commissioni permanenti, inoltre, ritorneranno al lavoro lunedì 24 agosto sul decreto Semplificazioni. L'Assemblea, quindi, ricomincerà a lavorare di fatto il primo settembre, alle 16,30, per l'esame appunto delle norme per la semplificazione e l'innovazione digitale.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, c’è anche da segnalare che scarseggiano i provvedimenti di iniziativa governativa. Scade oggi, ad esempio, il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno appunto al già citato decreto Semplificazioni, nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici sempre di palazzo Madama. E che dire, poi, dei nuovi decreti Sicurezza: l’intesa all’interno delle forze di maggioranza sembra essere stata faticosamente raggiunta, ma per tradurla in testi - che è un passaggio, d’altra parte, fondamentale - ci vorrà settembre, se non addirittura ottobre.

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