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Lucia Azzolina tira fuori l'imbuto di Norimberga. E il web la travolge di meme

Lucia Azzolina come Vulvia, il personaggio di Guzzanti | foto da facebook.com/emiliano.carli.77

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La metafora dello studente che non è un imbuto da riempire (sic) ha scatenato gli sfottò dei social ma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina insiste e tira fuori le "prove" dell'ardita affermazione. "L'imbuto di Norimberga è una metafora sull'apprendimento molto nota nel mondo della scuola: uno studente a cui vengono versate nozioni in testa attraverso un imbuto. L'apprendimento non funziona così, i docenti lo sanno bene, ed è ciò che intendevo dire quando ho rievocato l'immagine dell'imbuto durante la conferenza di sabato, lo studente non è un imbuto da riempire di conoscenze, è ben altro' ho detto", ha spiegato la ministra. Anche se lei ha parlato di studenti come imbuti da riempire, non da riempire di nozioni con l'imbuto, da qualsiasi città provenga. La gaffe è sembrata più che altro una citazione errata della frase attribuita a Plutarco: "Gli studenti non sono vasi da riempire, ma fiaccole de accendere". E invece no, è l'imbuto di Norimberga e stolto è chi non l'ha capito. "Qualcuno mi ha preso alla lettera soffermandosi sul fatto che gli imbuti non si riempiono ma si usano per riempire. Capisco bene che si possa prestare a facili ironie, ci rido su anch'io. Ma ci tengo a tranquillizzare sul fatto che al Ministero non abbiamo provato ad infilare imbuti in testa ai ragazzi versandoci dei libri (liquefatti ovviamente), prima di dire che non funzioni... Per fortuna chiunque può informarsi su questo concetto usando un semplice motore di ricerca", conclude la ministra su Facebook. Con un post che assomiglia a una arrampicata sugli specchi.  E così continuano i meme sull'imbuto della Azzolina. Come quello che l'illustratore satirico Emiliano Carli ha pubblicato su Facebook dove la ministra appare nelle vesti di Vulvia, il personaggio di Corrado Guzzanti che su un immaginario Rieducational Channel annunciava affascinanti documentari. Spesso proprio sull'imbuto. Anzi: mmmmbuto!, diceva Vulvia. 

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