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Da oggi si può licenziare. Decreto rilancio, i 160 giorni di blocco sono scaduti

Il decreto rilancio non è in Gazzetta Ufficiale, ora le imprese possono tagliare. II testo non è ancora arrivato alla firma del Quirinale perché rimasto incagliato alla Ragioneria dello Stato

Filippo Caleri
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Se è vero che a fare in fretta possono arrivare guai, il governo Conte dimostra l’esatto contrario. Il ritardo nella pubblicazione del «poderoso» decreto rilancio produrrà, oggi, la tempesta perfetta nel mercato del lavoro.  Già, lo stop dei licenziamenti previsto dal Cura Italia, il primo decreto dell’esecutivo per fronteggiare il calo economico indotto dalla pandemia, fissava il blocco delle uscite per due mesi a partire dalla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Sessanta giorni, scaduti giusto ieri, visto che il testo ha avuto l’efficacia di legge il 17 marzo scorso. Non ci sarebbe stato nessun problema se il dl rilancio fosse stato pubblicato in tempo.  La nuova previsione estende l’impossibilità di mandare a casa i lavoratori per altri tre mesi. Ma il testo ancora non c’è, e il buco legislativo che si è creato rischia di aprire una falla enorme nel sistema Italia. Le imprese, a prescindere dalle ragioni etiche e solidali, da stamattina possono inviare le lettere di espulsione dal posto senza incorrere in nessuna sanzione. Insomma l’ennesima gaffe per un esecutivo che non riesce a imbroccarne una buona da quando è scoppiata la pandemia... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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