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Conte libera solo i partigiani

Pressing di Orlando e mezzo Pd così il premier getta la spugna. Anpi in piazza alla Liberazione. Porteranno una corona di fiori sui monumenti alla Resistenza. Cosa vietata ai figli di chi muore

Franco Bechis
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Il giorno di Pasqua è stata negata l'Eucarestia a milioni di cattolici italiani, che hanno potuto assistere alla Santa Messa solo in tv o in diretta streaming. Domenica scorsa a Cremona la polizia ha interrotto la celebrazione della messa fermando il sacerdote che stava consacrando l'ostia perché in una chiesa molto grande erano presenti 13 persone, troppe. Un abuso di potere evidente contro cui dalla maggioranza e dal governo non si è levata una sola voce. Ma ieri è bastato uno strillo dell'Anpi per mettere in ginocchio Giuseppe Conte e concedere la partecipazione dei partigiani alle celebrazioni del 25 aprile con i loro gonfaloni il giorno del 75° anniversario della Liberazione. Siamo dunque un paese dove si può stracciare la libertà religiosa e con essa la Costituzione che la garantisce, ma guai a tenere in casa un partigiano (si fa per dire, viventi ce ne sono pochissimi) perché è un italiano un po' più speciale degli altri murati vivi da 45 giorni.  Per approfondire leggi anche: Il 25 aprile di La Russa A dire il vero il governo inizialmente aveva mostrato di avere un minimo di equità, visto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, aveva inviato a tutti i prefetti una circolare per ricordare che il 25 aprile bisognava limitare la presenza alla cerimonia per la deposizione di corone di fiori ai monumenti della Resistenza in tutte le città «alla sola autorità deponente». Tradotto in pratica: che ci vada il sindaco, un assessore, un ministro, un sottosegretario, un prefetto o qualsiasi altra personalità deve andare lui da solo con la sua bella corona. Una disposizione di buon senso, fin troppo generosa visto che una corona non si è potuta deporre sulla bara di oltre 25 mila poveri italiani morti di coronavirus senza poterne celebrare nemmeno il funerale. Omaggiare i monumenti della Resistenza avendo impedito l'estremo saluto a un proprio caro è una offesa al dolore di centinaia di migliaia di italiani. Ma a chi salta in mente quando l'unico motore della tua vita è l'ideologia sorda e cieca? Così hanno cominciato a tuonare esponenti del Pd anche importanti. Come il vicesegretario Andrea Orlando, in prima fila in una battaglia che tutto è meno che onorevole: «Credo sia giusto e doveroso che i vertici delle associazioni partigiane possano partecipare, rispettando le norme di sicurezza, alle celebrazioni del 25 aprile». Quindi chiese vuote di fedeli, bimbi murati vivi in casa, gente fermata e multata se va a trovare la nonna, ma libero partigiano in libera piazza. Pensate che ad Orlando ha risposto con garbo una signora di storica famiglia appena nominata consigliere di amministrazione dell'Eni, Ada Lucia de Cesaris per spiegare che «il sentimento è giusto, ma anche le chiese sono chiuse e dobbiamo proteggere i nostri anziani...». Beh, il vicesegretario del Pd l'ha subito zittita: «Non si può paragonare una messa a una manifestazione alla presenza di una persona. Dopodiché apprezzo molto che i nuovi vertici dell'Eni partecipino al dibattito democratico». In sostanza: «Cara Lucia, ti abbiamo appena dato una poltrona in una società statale e ti permetti di ribattermi?». E noi dovremmo festeggiare l'idea di libertà che hanno tipini così all'Orlando? La sola libertà che hanno in testa questi qui è quella di occupare tutto il potere che vogliono in barba a qualsiasi consenso popolare (la sola cosa detta al Pd dagli italiani in ogni urna è «via da lì», ma loro si sono incollati alle poltrone), e prendendosi ogni licenza che invece vietano a tutti gli altri. Fuori tutti i bambini dalle case a sfogarsi della lunga prigionia, dentro le chiese tutti i cattolici liberi di accostarsi all'Eucarestia, mariti e mogli subito a passeggio tenendosi per mano come fanno le mura domestiche se a un solo dirigente dell'Anpi sarà concesso di presentarsi in una piazza italiana a celebrare con qualsiasi autorità il 25 aprile. Già quella celebrazione nel momento in cui tutti gli italiani sono stati messi in carcere al massimo con l'ora d'aria in cortile, è senza senso. Ma se libertà deve essere, sia libertà per tutti.

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