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Coronavirus, il rischio per la salute sono i dilettanti di Palazzo Chigi

Andrea Amata
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La fuga di notizie sul decreto restrittivo per la Lombardia ha generato la fuga di massa dalla città meneghina prima che il ponte levatoio venisse alzato, rendendo inaccessibile e blindata la regione. Una nazione come l'Italia, dalla tradizione prestigiosa e con responsabilità gravose, non può continuare ad affidare la comunicazione esterna del proprio governo all'ex inquilino della casa del Grande Fratello, Rocco Casalino, che già in altre occasioni ha dimostrato inadeguatezza di ruolo. La fase attuale esige prudenza e capacità di veicolare disposizioni che non provochino panico, ma il dilettantismo con cui vengono gestite delicate funzioni pare non percepisca l'eccezionalità della situazione e si indulge a collaborazioni dispendiose, come quella di Casalino che è salariato dai contribuenti con 169 mila euro lordi, che sarebbe meglio remunerare con il reddito di cittadinanza anziché con un reddito spropositato per nuocere alla cittadinanza. Prima che il decreto per "chiudere" la regione lombarda venisse emanato alcune bozze sono state divulgate con l'effetto di aver provocato il panico e l'imprudente movimento caotico per sottrarsi alle misure limitative. La fuga da Milano di migliaia di persone rischia di esportare il virus e di propagare il contagio. Non si contesta il merito del provvedimento ma il metodo con cui è stato adottato, trasformandolo in un canale di contagiosità. Le conseguenze prodotte dall'anticipazione del provvedimento legislativo, non ancora in vigore, con la stazione ferroviaria di Milano presa d'assalto ha certificato l'inidoneità di chi dovrebbe gestire l'emergenza in atto. Un governo serio comunica all'esterno gi atti ufficiali e non quelli ufficiosi, perché i primi sono cogenti e si applicano mentre i secondi annunciano una intenzione e si possono violare. Dunque, il "fatto" della fuga di massa, con potenziali portatori sani del virus in circolazione che possono esporre le zone a bassa intensità di contaminazione ad una recrudescenza virale, si è generato dall' "antefatto" della fuga di notizie la cui responsabilità va identificata e sanzionata anche per placare la tensione legittima dei cittadini che si sentirebbero più sicuri con la rimozione degli incompetenti dai ruoli chiave. L'attuale classe dirigente non è in grado di gestire l'ordinario, figuriamoci la straordinarietà della situazione attuale. I dilettanti possono trastullarsi con una bagnarola, ma non possono comandare una nave imponente con il mare in tempesta. Gli italiani sono un popolo temprato e capace di estrarre il meglio di sé dai momenti di difficoltà e la complicata criticità connessa al Covid-19 impone la collaborazione di tutti. Nessuno può escludersi, sottraendosi alle indicazioni prescritte dalle autorità mediche e alle prassi per inibire l'espansione del virus. La superficialità può essere letale per la sostenibilità del sistema sanitario che, purtroppo, soffre di una carenza di strutture per la terapia intensiva e subintensiva che non potrebbe fronteggiare una esacerbazione epidemica con la consequenziale eccedenza di ospedalizzazione. Occorre prudenza e cooperazione perché se ognuno adempie al proprio dovere i rischi di propagazione dell'agente patogeno si riducono e l'assistenza sanitaria non viene sovraccaricata. Per approfondire leggi anche: Fontana sbotta sul Coronavirus: partono le denunce

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