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Renzi minaccia la crisi: "Per la prescrizione non ci sono i numeri"

Il leader di Italia Viva: non vogliamo far cadere il governo né pensiamo all'appoggio esterno, ma se ci vogliono cacciare lo dicano

Daniele Di Mario
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Italia Viva non vuole far cadere il governo, né passare all'appoggio esterno, ma - minaccia il leader Matteo Renzi - se ci vogliono cacciare lo dicano. Chiaro il riferimento al M5S. Il tema caldo è sempre quello della riforma della prescrizione. «Assolutamente non vogliamo far cadere il governo - dice Renzi - Dopo di che parliamoci chiaro, non prendiamoci più in giro. Di tutto si dovrebbe discutere tranne che di polemiche tra partiti, non ha senso di litigare e discutere in un periodo come questo», con coronavirus e tragedia ferroviaria. Secondo Renzi, l'accordo sulla prescrizione tra Pd, M5S e LeU «non ha la maggioranza in Parlamento. Io non ho problemi, se trovano qualcuno che gli vota sta roba in Parlamento io sono contento per loro, un po' meno per il paese, ma noi non la votiamo. Il lodo Conte - aggiunge Renzi - «tecnicamente è sicuramente un passo in avanti, ma la prescrizione è solo un pezzo del processo. Questa proposta di compromesso mantiene un principio che io non condivido che è giustizialista». «Sulla prescrizione ripeto quello che abbiamo sempre detto, da sei mesi. Questo governo è nato per evitare l'Italexit di Salvini, io non posso diventare giustizialista, non mi iscrivo alla Casaleggio e a Rousseau. Non possiamo essere d'accordo su tutto. Se non vogliono trovare un punto d'accordo il Parlamento deve trovarne uno, scegliere tra la legge Bonafede-Salvini o quella di Gentiloni e Orlando. Ieri la novità è che il Pd si è schierato coi 5 Stelle», spiega Renzi che aggiunge: «Approviamo il lodo Annibali, votiamo la riforma del processo penale e poi modificheremo in Parlamento. Spero che non drammatizzino e prevalga il buonsenso».

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