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Il coronavirus manda Conte nel pallone. Quando chi governa si improvvisa scienziato

Massimiliano Lenzi
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La scienza e la politica non dovrebbero mai cortocircuitare il che - tradotto volgarmente - vuol dire che la politica non dovrebbe mai usare la scienza per una sua battaglia. Non per una questione di moralismo ma più banalmente perché è stupido. Punto. Fatta la premessa veniamo alle vicende italiane, per ribadire che la scienza, in caso di malattie e di contagi, deve sempre starsene un passo avanti alla politica. Ieri due eminenze mediche italiane - Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene e Sanità Pubblica Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e Roberto Burioni, Ordinario di Virologia e Microbiologia all'Università Vita Salute San Raffaele di Milano, hanno messo nero su bianco sul Blog di Burioni, «Medical Facts», alcune indicazioni a proposito del Coronavirus e delle cautele da adottare. Leggiamole. Leggi anche: Coronavirus, nelle scuole si naviga a vista «Coronavirus: le uniche armi - scrivono i due scienziati - sono la diagnosi precoce e l'isolamento. Giusta la richiesta di alcuni Presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere i bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole. Il coronavirus cinese è molto contagioso, causa una malattia che sembra essere grave e contro di essa non abbiamo né farmaci né vaccini. L'unica arma che possiamo utilizzare per tentare di bloccare questa epidemia è, insieme alla diagnosi precoce, l'isolamento. Ma l'isolamento è particolarmente difficile da mettere in atto, in quanto sembra che anche individui senza sintomi possano trasmettere l'infezione. (..). Meglio sopravvalutare il problema». Poi, in conclusione del loro intervento, Burioni e Ricciardi hanno annotato: «Per questo ha fatto benissimo il Ministro della Salute Roberto Speranza ad attivarsi tempestivamente e per lo stesso motivo la richiesta di alcuni Presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole, secondo noi, è giustificata». Fin qui la scienza. Che dovrebbe essere rispettata e non usata a seconda delle diverse posizioni politiche e di opinione. Eppure, ieri, abbiamo letto a proposito della posizione dei governatori leghisti (alla guida di maggioranze di centrodestra) che chiedono maggiore attenzione prima di far rientrare a scuola i bambini provenienti dalla Cina una serie di rilievi. Non ultimo quello del premier Giuseppe Conte che alle tre regioni (Veneto, Lombardia e Friuli) e alla provincia (Trento) del nord - che avevano chiesto di valutare l'ipotesi di mettere in quarantena i bambini rientrati dalla Cina da meno di 14 giorni, e quindi di non mandarli a scuola - ha annotato: «Ci dobbiamo fidare delle autorità scolastiche e sanitarie, se ci dicono che non ci sono le condizioni per il provvedimento in discussione invito i governatori del nord a fidarsi di chi ha specifica competenza». E Burioni e Ricciardi, non sono autorevoli, caro Conte? E ancora: dopo che il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che il Governo italiano avrebbe affrontato la questione del coronavirus come se fosse la peste o il colera la domanda a Conte, a Speranza ed al governo è: per chi arriva da aree dove c'è una emergenza, come la Cina (una emergenza affrontata in Italia come se fosse la peste o il colera) che facciamo? Nel caso si tratti di un bambino la facciamo andare, tranquilli, a scuola? Fermatevi a riflettere, cari governanti al potere. Ma soprattutto: separate la politica dalla scienza. Gli italiani, che governate, se lo meritano!

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