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Su Open Matteo Renzi a tutto spiano. Cita Aldo Moro e denuncia: una barbarie

In occasione del dibattito ul finanziamento alla politica in Senato Matteo Renzi dice la sua sul caso della fondazione Open

Silvia Sfregola
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"Massimo rispetto per la magistratura ma diritto e giustizia sono una cosa diversa dal giustizialismo peloso dalla connessione con certi strumenti di stampa e di comunicazione. Il Parlamento non permetta che un pm faccia un'azione politica". L'aveva annunciato, Matteo Renzi, che avrebbe detto la sua sul caso della fondazione Open in occasione del dibattito sul finanziamento alla politica previsto per oggi in Senato, e così è stato: il leader di Italia Viva si affida perfino a Bettino Craxi e al discorso che l'ex leader del Psi fece nel 1992, agli albori di tangentopoli «in cui chiamò in causa tutto l'arco costituzionale e disse che larga parte del finanziamento ai partiti era illecito o irregolare: In quel discorso Craxi disse, ho imparato ad avere orrore del vuoto politico. Di questo discutiamo, non di finanziamento illecito ma di debolezza della politica». Per approfondire leggi anche: RENZI OSSESSIONATO DAL COMPLOTTO Poi Renzi torna al presente: «è da Stato etico sostenere che tutto possa essere totalmente privo di limite. Chi dice che la privacy vale solo per qualcuno e non per altri - dice riferendosi0 al caso delle foto dell'abitazione privata del giornalista Corrado Formigli pubblicate su alcune pagine social di simpatizzanti di Italia Viva in seguito alla sua intervista allo stesso Renzi - abbia il coraggio di dire che siamo alla barbarie». E continua: «Il pm ha la titolarità dell'azione penale ma se gli affidiamo la titolarità dell'azione politica il parlamento fa un passo indietro per pavidità, per paura, per mediocrità». Renzi torna sulle perquisizioni avvenute da parte delle forze dell'ordine nelle abitazioni dei finanziatori della sua fondazione, ribadendo che «trecento finanzieri alle 6 del mattino, in casa di persone non indagate, è una retata, non uno strumento a tutela di indagati». E allargando il campo sul tema oggetto della discussione in aula, spiega: «Questo è finalizzato a descrivere come criminale qualsiasi finanziamento privato che venga fatto in maniera legale e regolare. Il risultato è che nessuno finanzierà più quella parte culturale e politica, e fanno bene. Io rivendico L'abolizione del finanziamento pubblico, ma se viene penalizzato il finanziamento privato nessun lo fa più».

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