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Manovra, le novità: Plastic tax da luglio a 0,49 euro al chilo, azzerata la tassa sulle auto aziendali

Dopo oltre trenta ore di vertici il governo trova la sintesi a un passo dalla crisi

Carlantonio Solimene
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È una "non-vittoria" per tutti, perché la Plastic tax scende a 0,49 centesimi di euro per chilogrammo e scatterà da luglio 2020, mentre la sugar tax slitterà semplicemente a ottobre del prossimo anno. E' stata del tutto azzerata, invece, la tassa sulle auto aziendali Il bicchiere, dunque, è mezzo vuoto per Italia viva, che aveva chiesto la cancellazione delle due imposte di scopo, battendo i pugni sul tavolo fino addirittura a minacciare di abbandonarlo. Stesso risultato anche per il Movimento 5 Stelle che incassa i suoi temi anche se in forma ridotta (e propone di aumentare la tassazione sui giochi per incrementare il fondo per equiparare gli stipendi dei vigili del fuoco a quelli delle forze dell'ordine ordinamentali), mentre il Pd è costretto a cedere alle richieste degli ex compagni di partito, ma almeno conserva il taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente. Per approfondire leggi anche: La paura del voto fa trovare l'accordo sulla manovra Ci sono volute, però, circa 30 ore di vertici, botta e risposta al veleno, mediazioni e rospi ingoiati prima di arrivare all'intesa, di cui il premier Giuseppe Conte ha subito informato il capo dello Stato, Sergio Mattarella. La bagarre è scoppiata sulle risorse, quando nella discussione il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato di aver trovato altri 400 milioni. Un "tesoretto" che ha fatto subito gola a tutti, soprattutto a Italia viva che ha chiesto di spostarli sull'abolizione delle tasse di scopo. Una soluzione che non ha mai convinto il Pd, al punto da ingaggiare un botta e risposta mediatico al veleno con gli ex compagni di partito: "Italia Viva ai lavoratori italiani preferisce le multinazionali delle bibite gassate, come la Coca Cola. Non vuole diminuire le tasse sul lavoro ma pensa solo a togliere la Sugar Tax, per favorire società per azioni che non hanno sede neanche in Italia". Un'accusa irricevibile per Teresa Bellanova. La capodelegazione di Iv, infatti, non ci ha messo molto a replicare: "Dividere i lavoratori è da miserabili". Così è toccato al viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, ribattere accusando gli alleati di governo di aver proposto "di togliere 250 milioni dal taglio del cuneo fiscale per i lavoratori e destinarli alla riduzione di plastic e sugar tax". La controreplica è arrivata puntuale da Luigi Marattin: "Nel Pd hanno una visione sovietica dell'economia". Sembrava il prologo a una nuova crisi di governo, con Renzi pronto a evocare le urne mentre il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, assicurava che Plastic e sugar tax non sarebbero uscite dalla manovra sono apparse la conferma che di lì a poco qualcosa di grosso sarebbe successo. E in effetti il rischio è stato corso, perché la tensione era altissima a Palazzo Chigi, al punto che - raccontano fonti di maggioranza - Bellanova avrebbe detto ai colleghi: "Se non ci sono le modifiche che chiediamo, il governo ha un problema e si chiama Matteo Renzi". Come spesso accade in politica, poi, la mediazione è riuscita a riportare lo scontro a una dialettica più accettabile e la proposta di ridurre le tasse di scopo facendone slittare l'entrata in vigore ha sbloccato il pericoloso impasse. Come si suol dire: se tutti sono un po' scontenti dell'accordo, è un buon accordo. Ora l'intesa verrà messa nero su bianco e presentata sotto forma di emendamento del governo in commissione Bilancio al Senato, dove verranno recepite anche le proposte di modifiche della Camera per un insolito esame unico della legge di Bilancio, che il governo vorrebbe approvare in soli due passaggi parlamentari. In cui, però, l'opposizione annuncia battaglia durissima con un centrodestra a tre punte (Berlusconi-Meloni-Salvini) unito e determinato. Sarà un ottimo banco di prova per la maggioranza che, seppur litigiosa, dà comunque segnali di poter reggere l'onda d'urto.

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