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Renzi e Salvini litigano su tutto. Ma il no alla Raggi li mette d'accordo

I leader della Lega e di Italia Viva se le suonano su quota 100, migranti e governo

Carlo Antini
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Chi ha vinto tra Matteo Renzi e Matteo Salvini? Bruno Vespa che dopo 13 anni ha riportato in tv un confronto tra due leader politici. Nello studio di « Porta a Porta» spariscono, per una sera, le poltrone bianche per lasciare posto a un bancone: in mezzo il conduttore, a sinistra il leader della Lega Matteo Salvini, a destra fondatore di Italia Viva, Matteo Renzi. Titolo della puntata speciale di Porta a Porta in onda in seconda serata su Rai Uno «Il Duello». Vespa apre la puntata ringraziando i due leader: «Era dal 3 aprile del 2009, con Prodi e Berlusconi, che non si faceva un confronto. Vi ringrazio». Si comincia con una breve biografia dei due senatori, in comune un passato negli scout, e poi via al duello con un Renzi che parte all'attacco del suo collega senatore: «Il colpo di sole del Papeete fa rosicare Salvini ancora adesso, non è mai accaduta una crisi in questo modo, in una dinamica abbastanza stravagante. Quando si vota lo decide la Costituzione, non con un menu a Milano Marittima. Salvini ha fatto una cosa che non aveva nè capo nè coda». Nella replica il leader del Carroccio rivendica il suo anno di governo gialloverde: «Ho dimostrato che volere è potere, ma negli ultimi tre mesi era diventata una agonia. Renzi in maniera geniale si è inventato un governo sotto il fungo per non andare a elezioni». E contrattacca: «Renzi è un genio incompreso, ha fatto tutto e gli italiani non lo capisco, ha sconfitto la fame nel mondo, ha portato la pace nel mondo e ha portato la ricrescita dei capelli e gli italiani non se ne sono accorti». Poi si entra nei temi di attualità a partire dall'immigrazione: «Quello che mi divide da Salvini è il tema dell'immigrazione, quando dice che c'è un'invasione mente, ma l'invasione potrebbe esserci nei prossimi anni se non li aiutiamo a casa loro davvero, facciamo un'operazione seria in Africa ma quando c'è un immigrato sul barcone non lo lascio a bordo», dice Renzi che accusa la Lega anche su quota 100, considerata misura 'spot': «Temo che verrà confermata, io non voglio che sia confermata, si porta via 4 miliardi nel 2019, 8 miliardi nel 2020, e 8 miliardi nel 2021, sto giochino ci costa 20 miliardi in tre anni, preferirei che quei soldi fossero dati alle famiglie che hanno bisogno, o nelle buste paga dei laovratori. Non è una riforma della legge Forenero, è soltanto ennesimo spot di Salvini». Il leader leghista contrattacca: «Vogliono cancellare quota 100? Per me è una grande conquista sociale che ha dato a 200.000 persone la possibilità di liberarsi dalla gabbia della legge ornero». Poi l'ex ministro dell'Interno conferma: «Sì, adoro l'Italia dei Comuni, dei paesi, delle sagre. I casi sono due: o gli italiani sono cretini... non ho fatto nulla, non vado alle riunioni, mangio come un bufalo, o sono tutti rimbambiti. Ma se Renzi è al 4% e io il 33% evidentemente qualcosa di buono si è fatto». E ricorda le scadenze elettorali imminenti: «Il voto in Umbria sarà un test sul governo più di sinistra degli ultimi anni. Temo che dopo la manovra saranno ancora di più quelli che diranno: fate in fretta, fate opposizione che questi ci vogliono tassare anche l'aria. Il M5S sono diventati la depandance del Pd tradendo le loro idee originali. In Umbria tanti elettori dei 5 Stelle e del Pd voteranno Lega perchè hanno dignità». Dall'ex premier Renzi arriva poi anche una stoccata alla sindaca di Roma: «Spero che la Raggi si dimetta domani mattina, se c'è una persona che ha fallito come sindaco è Virginia Raggi». Su una cosa sono tutte e due d'accordo, ma non ci voleva certo la trasmissione di Bruno Vespa per la conferma: «alleati io e Salvini? No, non facciamo scherzi», commenta Renzi. La puntata si conclude con l'immancabile battibecco sui 49 milioni, Renzi incalza Salvini che chiude: «Sono vicende del passato, dove sono finiti i soldi della Lega? Io non li ho visti».

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