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L'Ue si accorge dei crimini comunisti

Sì alla risoluzione che accomuna e condanna stalinismo e nazismo. Polemiche dai nostalgici italiani. Ma anche il gruppo socialista ha votato a favore

Manuel Fondato
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Non ha avuto ampio risalto mediatico ma il 19 settembre 2019 una risoluzione del Parlamento europeo ha di fatto messo sullo stesso piano il nazifascismo e il comunismo. La storia da tempo aveva emesso il suo giudizio inappellabile sui regimi totalitari che oppressero e sterminarono milioni di persone, ma, essendo stati i sovietici tra i vincitori della seconda guerra mondiale, c'è voluto più tempo a fare luce sui crimini firmati falce e martello. Strasburgo ha invece approvato con larga maggioranza una risoluzione dal titolo «Importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa». Sono stati 535 i favorevoli, 66 i contrari e 52 gli astenuti. Si sono espressi a favore in particolare il gruppo del PPE, di cui fa parte anche Forza Italia, il gruppo Identità e Democrazia a cui aderisce la Lega, il gruppo dei Conservatori e Riformisti di cui fa parte Fratelli d'Italia e anche quello dei Socialisti e Democratici di cui è membro il PD. Tutti i parlamentari italiani di tali gruppi presenti in aula ieri, risultano aver votato sì. Il testo della risoluzione, che ha già fatto storcere la bocca a molti è piuttosto lungo e articolato. Comprende anche un tuffo nel recente passato europeo, rievocando il cinico patto Molotov-Ribbentrop, i suoi protocolli segreti, l'impatto che ebbe la scellerata, seppure temporanea, alleanza tra Hitler e Stalin. Nel documento si parla di... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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