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Nel Conte bis 7 donne ministro su 21, ecco chi sono

Dalla prof di matematica renziana all'influencer digitale

Grazia Maria Coletti
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Settebello rosa a Palazzo Chigi. Per il Governo Conte Bis 7 donne su 21 ministri. Il Governo Conte II raggiunge quota 33% per quanto riguarda le donne ministro con Luciana Lamorgese all'Interno, Teresa Bellanova alle Politiche agricole, Paola De Micheli alle Infrastrutture, Nunzia Catalfo al Lavoro, Paola Pisano, la donna più influente in digitale all'Innovazione tecnologica, Fabiana Dadone, deputata cuneese M5S alla Pubblica amministrazione, Elena Bonetti alle Pari opportunità. Ma ecco chi sono. NUNZIA CATALFO, LA MAMMA DEL REDDITO DI CITTADINANZA, AL LAVORO La senatrice Nunzia Catalfo, catanese, 52 anni, orientatore e selezionatore del personale, aveva raccontato di sé, è stata nominata Ministro del Lavoro. La madrina del reddito di cittadinanza prende il posto del capo politico pentastellato. È alla sua seconda legislatura in Senato e, sul curriculum, vanta la "maternità"del reddito di cittadinanza. Diplomata, prima di approdare a palazzo Madama era "Orientatore e selezionatore del personale". Attivista pentastellata dal 2008, proprio per portare avanti l'idea - ama raccontare - «di una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini». Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII legislatura. Sul blog delle stelle si definisce «da sempre sensibile ai temi sociali. Per quasi 30 anni - racconta - mi sono occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all'inserimento in collaborazione con i centri per l'impiego e i servizi per l'impiego in generale». Del 2012 la sua proposta sul Reddito di Cittadinanza. L'idea viene inserita anche nella lettera di intenti che consegna al MoVimento per le elezioni Politiche del 2013. Dopo l'elezione la proposta viene depositata e lei stessa contribuisce a scrivere il disegno di legge poi approvato. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletta senatrice nel collegio uninominale di Catania e diventa presidentessa della commissione Lavoro. Adesso, la difficile sfida di prendere il posto, a via Veneto, del suo leader politico Luigi Di Maio. PAOLA PISANO ALL'INNOVAZIONE ll nuovo ministro dell'Innovazione è Paola Pisano, assessore al comune di Torino, eletta "donna più influente nel digitale" in Italia piazzandosi in classifica davanti a nomi come quelli di Clio Zammateo - famosa come ClioMake Up - Milena Gabanelli e Samatha Cristoforetti. A gennaio, in un'intervista all'Agi, aveva illustrato la sua visione di Internet e del web, passando per il 5G. E' nata il 4 gennaio 1977 a Torino. È entrata in politica nel 2016 venendo scelta da Chiara Appendino quale assessore all'Innovazione nella prima storica giunta grillina alla guida del capoluogo piemontese. Ed è stata "corteggiata" da Luigi Di Maio per diventare capolista 5Stelle alle Europee. Docente di Gestione dell'Innovazione all'Università degli Studi di Torino e direttore del Centro di Innovazione tecnologica multidisciplinare dell'Università, classe 1977, l'attuale assessore della giunta Appendino sbarcherà a Roma per guidare il nuovo ministero senza portafoglio ispirato al Chief Innovation Officer dell'amministrazione Barack Obama. Tra le novità che ha portato nella città piemontese per renderla una Smart City ci sono: la sperimentazione del 5G, l'Internet delle cose, i droni e l'auto a guida autonoma. «Sono grata dell'occasione che mi è stata data oggi dal Presidente del Consiglio Incaricato, Giuseppe Conte. È per me un onore poter dare il mio contributo al nostro Paese, un territorio ricco di potenzialità e competenze da sviluppare», ha postato Paola Pisano su Facebook subito dopo l'annuncio della nomina a ministro. PAOLA DE MICHELI MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE La vicesegretaria del Partito democratico, Paola De Micheli, che aveva auspicato tante donne al governo, va al Mit, il braccio destro di Zingaretti è infatti la nuova ministra delle Infrastrutture e dei trasporti. Arriva alla politica nazionale con Pier Luigi Bersani segretario del Pd che la chiama a far parte del dipartimento Economia dem con il ruolo di responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese. Nata a Piacenza nel 1973, sposata, De Micheli è la nuova titolare delle Infrastrutture e per la prima volta ricopre l'incarico di ministro. E' stata assessore alle Risorse umane nella sua città (dal 2007 al 2010) ed è in Parlamento dal 2008. La fedelissima di Nicola Zingaretti ha presieduto il comitato nazionale "Piazza Grande" che l'ha portato alla vittoria delle primarie del Pd del 3 marzo 2019. Ma De Micheli è anche una ex bersaniana (con Pierluigi Bersani segretario del Pd, è entrata a far parte del dipartimento Economia del partito) e una ex lettiana di ferro (fa parte del consiglio direttivo di TrecentoSessanta, l'associazione fondata nel 2007 dall'ex premier). Inizia l'esperienza in politica alla metà degli anni Novanta con la Dc, per arrivare al Pd passando per la Margherita. Eletta alla Camera nel 2008, nel 2013 e nel 2018. Sottosegretaria all'Economia dal 31 ottobre 2014. Assessora al Bilancio e al personale del Comune di Piacenza dal 2007 al 2009. Si occupa di economia a livello nazionale nella commissione Bilancio della Camera. A settembre del 2017 ha preso il posto di Vasco Errani come commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016. Si occupa anche di pallavolo: nel 2016 viene eletta presidente della Legavolley. Laureata in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano, dal 1998 al 2003 è stata presidente della cooperativa agricola Agridoro, specializzata in trasformazione del pomodoro in salsa, poi liquidata per insolvenza. Da presidente pro-tempore della coop, nel 2003 il Tribunale di Piacenza l'ha condannata per violazione della normativa igienica sulla produzione e sulla vendita di sostanze alimentari. LUCIANA LAMORGESE MINISTRA DELL'INTERNO Ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese è la nuova ministra dell'Interno. Succede a Matteo Salvini. Nata a Potenza l'11 settembre 1953, la nuova responsabile del Viminale è sposata e ha due figli. Laureata in giurisprudenza, avvocato, ha svolto numerosi incarichi prima di accettare a far parte del secondo esecutivo guidato da Conte. È stata prefetto di Milano dal 13 febbraio 2017 al 1 ottobre 2018. Successore di Alessandro Marangoni, ha ricoperto il prestigioso ruolo per venti mesi, dal 13 febbraio 2017 al 1/o ottobre 2018. In precedenza, dal 19 luglio 2013 al 12 febbraio 2017, ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno, dopo una lunghissima carriera nelle istituzioni iniziata nel 1979. Sposata e con due figli, è laureata in Giurisprudenza ed abilitata all'esercizio della professione di avvocato. Nel 1989 viene nominata viceprefetto ispettore e, cinque anni, dopo viceprefetto. Nominata prefetto nel luglio 2003, dal 2010 al 2012 è prefetto di Venezia. Vanta diverse esperienze al Viminale e anche alla prefettura di Varese. Il 20 maggio 2011 è stata nominata anche soggetto attuatore per l'espletamento di tutte le attività necessarie per «l'individuazione, l'allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto». Lamorgese è considerata una figura tecnica di alto livello e molto considerata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Resterò nelle istituzioni, ma porterò Milano nel cuore», sono state le sue parole nel giorno dell'addio alla prefettura di Milano. ELENA BONETTI, LA PROF RENZIANA A PARI OPPORTUNITA' E FAMIGLIA La pof di matematica renziana Elena Bonetti, 43 anni, sposata con due figli è la nuova ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia. Eletta nelle file del Pd nel 2018, è professore associato di Analisi matematica all'Università di Milano. Nella biografia sulla sua pagina web, si legge: «Ho studiato matematica presso l'Università di Pavia, alunna del Collegio Ghislieri, laureandomi nel 1997. Ho poi conseguito il PhD in Matematica presso l'Università di Milano nel 2002. La mia ricerca tratta di modelli analitici per le scienze applicate. Nella ricerca ho imparato che si cresce se si gioca in squadra». La Bonetti è vicina all'ex segretario Pd Matteo Renzi per cui ha organizzato il corso di formazione politica 'Meritare l'Italià, una quattro giorni dedicata agli under 30 contro «la cultura dell'uno vale uno» e rivolta «a chi vuole studiare, a chi vuole fare fatica e a chi crede nel merito», come ha scritto lo stesso Matteo Renzi. Il suo lavoro di docente universitario, scrive ancora la parlamentare dem nella sua pagina web, «mi ha regalato sempre un ricco e coinvolgente incontro con i giovani, con i quali condivido il mio cammino professionale. La passione educativa e il desiderio di accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la nostra comunità, trovano le radici nel mio cammino scout. Su questa strada ho imparato la bellezza del camminare insieme, la felicità e la pienezza che nascono dal servizio, il coraggio di dire sì, la chiamata a lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato». TERESA BELLANOVA, EX SINDACALISTA ALL'AGRICOLTURA Un passato da giovanissima sindacalista nella Cgil e una dura lotta al caporalato, piaga del territorio in cui è nata. Teresa Bellanova approda al ministero dell'Agricoltura. Nata a Ceglie Messapica (Brindisi) il 17 agosto 1958 è sposata con Abdellah El Motassime. A 15 anni viene eletta capolega alla Camera del Lavoro di Ceglie Messapica in cui inizia la sua battaglia per la rappresentanza del lavoro e la difesa dei diritti delle persone. In Cgil ricopre diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne della Federbraccianti in Puglia, poi segretaria generale provinciale della Flai (agroindustria) Cgil di Lecce, poi ancora come segretaria generale della Filtea Cgil (tessile-abbigliamento) di Lecce e infine dall'8 settembre 2000 diventa componente della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, alle politiche industriali, al mercato del lavoro, al contoterzismo e alla formazione professionale. Nel 2006 si candida alle elezioni della Camera dei Deputati con i Democratici di Sinistra. Una volta eletta, assume l'incarico di componente della XI Commissione Lavoro. A nome dell'intera Commissione nel 2010 presenta il documento conclusivo, approvato all'unanimità, dell'indagine conoscitiva da lei proposta su «Taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro» (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera). Per il Gruppo del Partito Democratico nel 2012 relaziona sulla reintroduzione della Legge per le dimissioni in bianco e pronuncia la dichiarazione finale di voto alla Camera sulla Legge di riforma del lavoro. Il 28 febbraio 2014 viene nominata sottosegretario di Stato al Lavoro nel Governo Renzi. Il 7 marzo 2016 diventa viceministro al Ministero dello Sviluppo economico, incarico mantenuto anche nel governo Gentiloni. È stata nominata da Maurizio Martina Responsabile Mezzogiorno in segreteria, dal 13 luglio al 17 novembre. FABIANA DADONE, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Fabiana Dadone è la nuova ministra della Pubblica amministrazione. Prende il posto della ministra leghista Giulia Bongiorno, ex magistrato. Laureata in giurisprudenza, residente a Carrù (Cuneo), è stata praticante avvocato a Ceva (CN) ed è stata molto attiva sia nel volontariato che nelle battaglie degli albori del Movimento 5 stelle in provincia di Cuneo. Alle elezioni politiche del 2013 vince le “Parlamentarie” del 5 stelle nella circoscrizione Piemonte 2 viene eletta deputata della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Piemonte 2 per il Movimento 5 Stelle. Sulla sua pagina Facebook si legge che alle elezioni politiche del 2013 venne eletta deputata della Camera nella circoscrizione Piemonte proprio per il Movimento pentastellato. Divenuta componente della Commissione affari costituzionali, della presidenza del Consiglio e interni dove per oltre un anno è stata capogruppo, ha fatto parte del Comitato permanente per i pareri, della Giunta per le elezioni e della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle Mafie e sulle altre associazioni criminali. Il 21 ottobre 2014 è stata indicata come vicecapogruppo vicario alla Camera del gruppo parlamentare M5S e dall'anno successivo è diventata capogruppo e portavoce del Movimento 5 Stelle a Montecitorio. Nel 2018 è poi diventata nuovo referente del M5S della piattaforma Rousseau per la funzione «Scudo della Rete» che ha come obiettivo la difesa di iscritti ed eletti del Movimento 5 Stelle da cause legali intentate contro di loro. 

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