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Berlusconi apre al Congresso e congela i contrasti in FI

Il Cav a Lega e FdI: "Noi siamo indispensabili"

Pietro De Leo
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Di nuovo, in Forza Italia, c'è che si farà un congresso nazionale, in autunno. Ma se è fissata la meta, al momento il percorso non c'è. E dunque il comitato di presidenza che si è svolto ieri non ha, di fatto, sciolto i nodi politici ed organizzativi né dato qualche approdo allo scontento che cova praticamente dalle scorse politiche, e dopo le elezioni europee è scaturito in qualche eruzione ad alta intensità. Le premesse dell'appuntamento di ieri erano nella corale richiesta di un momento di riflessione. Erano negli attacchi di Mara Carfagna allo "staff" di Berlusconi, nello scontro tra Toti (che non era presente ieri) e Tajani. Ed erano, infine, nella nota critica degli eletti campani contro Licia Ronzulli. Per non dimenticare le dimissioni di Mariastella Gelmini da coordinatore lombardo. Così, ieri, Berlusconi ha fatto il Berlusconi. Presentandosi come goleador morale e politico della squadra azzurra anche per questa tornata elettorale, ha fatto leva sulla mozione degli affetti. Un intervento di quasi un'ora, nel Parlamentino, in cui ha ripercorso gli anni dei suoi governi, ricordato i successi in politica estera, da Pratica di Mare al confronto con Erdogan, e poi la denuncia, dei «colpi di Stato» subiti e la storiografia del centrodestra. Non è mancata... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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