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Zinga supera Di Maio. Negli svarioni

Nicola Zingaretti

Dai congiuntivi sbagliati ai lapsus

Antonio Rapisarda
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L'apripista dell'inciampo sulla sintassi in questo inizio di Terza Repubblica - si sa - è stato il vicepremier Luigi Di Maio. «Io sono convinto che il voto del 4 marzo parlerà molto chiaro», tuonava ad esempio alla vigilia delle elezioni, «e che il governo del MoVimento 5 Stelle è l'unico possibile per non far ripiombare il Paese nel caos». A proposito di parlar chiaro col congiuntivo: ci voleva un «sia». E non finisce qui. «Mi impegno a far votare una legge – così assicurava - che dimezza le indennità dei parlamentari e introduce la rendicontazione puntuale dei rimborsi spesa». E qui era necessario utilizzare invece «dimezzi» e «introduca». Anche in veste ufficiale alla Camera il capo politico grillino non ha risparmiato colpi: «Non li avrebbero raggiunti – spiegava Di Maio in diretta tv a proposito dei miracoli del made in Italy - se non ci sarebbero state varie situazioni come questa». Fossero... Per non lasciarlo isolato gli è venuto incontro fin da subito “l'avvocato”, il premier Giuseppe Conte che proprio nel suo discorso di apertura cadeva sul fantozziano «si arricchischino» per poi, qualche mese dopo, tornare sul luogo del delitto (grammaticale) con «non so perché i giornali scrivino di cambiamenti», a proposito dei retroscena sul presunto giro di caselle ministeriali.  Anche l'alleato di governo non poteva di certo tirarsi indietro. E allora, proprio in onore della semplificazione social a lui tanto cara, Matteo Salvini ha pensato bene di vergare così, con una sgrammaticatura degna di un teenager, il ricordo solenne al Memoriale dell'Olocausto di Gerusalemme: «Da papà, da uomo, solo dopo da ministro, il mio impegno, il mio cuore, la mia vita xché questo non accada mai più e xché i bimbi, tutti i bimbi, sorridano». Insomma, lato governo e maggioranza la guerra alla sintassi e all'ortografia è lanciata da tempo. Poteva dunque restare indietro in questa speciale “tenzone”, almeno non così tanto come nei sondaggi, il Pd del nuovo segretario Nicola Zingaretti? Ovviamente no. Ci ha pensato fin dall'esordio a mettersi in scia nella maratona dello svarione. Fresco di vittoria alle primarie, intervenendo a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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