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Governo, il veto di Mattarella su Savona blocca tutto. Salvini: "Restituiamo la parola agli italiani"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il ministro dell'Economia ha pregiudicato la formazione dell'esecutivo. Il segretario della Lega: "Siamo un Paese a sovranità limitata"

Silvia Sfregola
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Luigi Di Maio e Matteo Salvini salgono per l'ultima volta al Colle ma nonostante le settimane trascorse a cercare di formare un governo l'esito non è positivo. Secondo fonti M5S il presidente della Repubblica Mattarella ha posto il veto sul nome di Paolo Savona al Ministero dell'Economia "pregiudicando" così la formazione dell'esecutivo. "Abbiamo lavorato giorno e notte per il governo per cercare di trovare un accordo" annuncia il leader della Lega, durante il suo comizio in Umbria, mentre il premier incaricato Giuseppe Conte è ancora a colloquio con il Capo dello Stato. Non è trapelata nessuna indiscrezione nel corso della giornata di ieri ma la durezza del comizio di Salvini dà un segnale chiaro: il "nodo Savona" non è stato sciolto e la trattativa è saltata. "Se il ministro che avevamo scelto era inviso ai poteri forti vuol dire che quella era il ministro giusto" spiega Salvini. "Siamo un Paese a sovranità limitata, posso rinunciare alla poltrona ma non alla coerenza". E chiede di restituire la parola agli italiani. Poi il leader del MoVimento 5 Stelle parla su Facebook e attacca duramente il Quirinale. "La scelta di Mattarella è incomprensibile" grida Di Maio al popolo social. "Diciamocelo chiaramente che è inutile andare a votare, tanto i governi li decidono le agenzie di rating e le lobby finanziarie e bancarie.In questo paese puoi essere un condannato per frode fiscale, puoi essere Angelino Alfano, puoi esserti macchiato di reati contro la pubblica amministrazione, puoi essere sotto indagine per corruzione e il ministro lo puoi fare. Ma se critichi l'Europa non puoi neanche pensare di essere ministro dell'Economia. Ma non finisce qui". Non è ancora ufficiale ma la crisi istituzionale si è aperta. Poco dopo arriva la conferma: il premier incaricato dalla maggioranza parlamentare Giuseppe Conte annuncia di aver rimesso il mandato. "Ho profuso il massimo sforzo per adempiere questo compito - dichiara - e l'ho realizzato con la piena collaborazione delle forze politiche che mi avevano designato. Ringrazio tutti, in primo luogo il Presidente della Repubblica Mattarella". Poi lascia il Quirinale. Arriva il momento più atteso, quello del presidente della Repubblica che finalmente appare davanti ai giornalisti schierati. "Ho agevolato in ogni modo il tentativo di Lega e M5S di formare un governo, ho atteso la formazione di un programma, ho superato ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in Parlamento. Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento" dichiara Mattarella. "Avevo fatto presente che per alcuni ministeri avrei esercitato un'attenzione alta, il presidente svolge un ruolo di garanzia - spiega - Ho condiviso e accettato tutte le proposte sui ministri tranne quello per l'economia. L'incertezza sulla nostra posizione dell'euro ha posto in allarme investitori e risparmiatori italiani e stranieri che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread riduce le risorse dello Stato, occorre fare attenzione al pericolo dell'aumento degli interessi per i mutui e per i finanziamenti alle aziende. È mio dovere essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani, in questo modo si riafferma concretamente la sovranità italiana. L'Italia - conclude Mattarella - è un Paese fondatore dell'Unione Europea e ne è protagonista: ho fatto il possibile per far nascere un governo politico". Intanto il Capo dello Stato ha convocato al Quirinale alle 11.30 il professor Carlo Cottarelli. 

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