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«Compagnia dell'anello» e non solo. Ecco chi tifa per l'asse Salvini-Meloni

Congres du Front National

Gli appelli sui «think tank» della destra «I due leader uniti in un fronte identitario»

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«Come votano i postfascisti e i non allineati?». Se lo chiedeva, alla vigilia delle scorse Europee, il Barbadillo.it , uno dei «think tank» che gravitano nell'universo intellettuale di destra. Il risultato appariva, allora, piuttosto sorprendente. Erano in tanti quelli che - prima ancora che il boom della Lega assumesse le proporzioni attuali - manifestavano il loro gradimento per il Carroccio nella versione salviniana. Tra le tante adesioni, una molto significativa: quella di Mario Bortoluzzi, fondatore del gruppo «La Compagnia dell'anello», alfiere della musica «alternativa di destra». «Voterò la Lega Nord dopo la svolta di Matteo Salvini - spiegava Bortoluzzi - mi ha ben impressionato la battaglia contro l'Euro ed è un sostenitore delle piccole patrie e dell'Europa dei popoli». Nei sei mesi trascorsi la tendenza si è consolidata. CasaPound ha ormai un rapporto diretto con il Carroccio, personificato dall'europarlamentare Mario Borghezio. E persino l'ala meno «salviniana» della Lega, quella che fa capo al sindaco di Verona Flavio Tosi, ammicca all'universo movimentista romano, come testimonia la partecipazione proprio dell'esponente veneto a un convegno del Foro753 . Ma i segnali di un certo movimento nell'elettorato tradizionalmente di destra sono molteplici. E fanno capolino proprio in quei blog o think tank che ospitano interventi di esponenti, intellettuali e militanti di destra. Tra i più attivi quello fondato dal «leghista talebano» Vincenzo Sofo, denominato, appunto, iltalebano.com . «Gli scandali degli ultimi giorni - spiega Sofo a Il Tempo - hanno ulteriormente accelerato questo subbuglio. Salvini è percepito come l'unica ancora di salvezza da tantissimi militanti di destra». Il leader leghista, che lunedì 15 dicembre presenterà a Roma il «partito gemello» che incarnerà le sue idee al centrosud, è pronto a raccogliere quanto seminato negli ultimi mesi. Ma l'iniziale progetto «Lega dei Popoli» ha subìto delle variazioni in corsa. Il rischio di imbarcare troppi «riciclati», magari anche qualcuno sfiorato dall'inchiesta «mondo di mezzo», ha spinto il segretario leghista a rivedere i contorni del progetto, magari dando più spazio ai volti nuovi piuttosto che ai transfughi dei «vecchi partiti». Il problema resta la necessità di affidarsi comunque a qualcuno che conosca la realtà romana e non abbia ombre. Da tempo, ad esempio, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di FdI-An, si annusano. Il leader leghista di lei ha detto che «è un volto pulito». E intellettuali come Pietrangelo Buttafuoco hanno già lanciato l'idea di una candidatura della Meloni a «sindaco leghista di Roma». L'idea, a leggere i siti internet dove si confrontano le anime della destra, sembra piacere tantissimo ai militanti. «Un'alleanza? Converrebbe» riflette sempre su iltalebano.com Fabio Meloni, ex dirigente del Fronte della Gioventù. Mentre Franco Petrelli, militante di FdI-An, arriva a tracciare un parallelo tra lo «sfondamento a sinistra» sognato da Pino Rauti e il nuovo possibile «asse indentitario» Meloni-Salvini. Un altro portale, L'intellettuale dissidente , già da marzo scorso si interrogava sull'opportunità di creare un «cartello anti-sistema» aggiungendo a Lega e FdI-An anche il MoVimento 5 Stelle. Di fatto i contatti tra l'area antagonista che una volta muoveva le file della destra romana e la Lega di Salvini non sono mai stati così intensi. L'arrivo dell'«altro Matteo» a Roma, lunedì prossimo, rappresenterà da questo punto di vista un primo test per un'alleanza che, proprio nell'eventuale corsa al Campidoglio, potrebbe vedere il suo battesimo elettorale.

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