Bruti Liberati insulta Berlusconi
Anm Il procuratore di Milano: è un campione di comportamenti anti-istituzionali Nitto Palma: parole gravissime da chi dirige l'ufficio che indaga sul leader del Pdl
«Una volta tanto possiamo fare gli sciovinisti con i francesi. L'ex presidente Sarkozy quanto ad atteggiamenti anti-istituzionali ne ha da fare di strada, noi siamo molto, ma molto avanti, possiamo dare qualche lezione». Una frase neanche tanto sibillina, quella pronunciata dal procuratore capo di Milano nella giornata conclusiva del XXXI Congresso dell'associazione magistrati riservata ai rapporti fra toghe e media. Anche se Edmondo Bruti Liberati non fa il suo nome, il riferimento è, ovviamente, all'ex premier Silvio Berlusconi, indagato nell'ambito del «caso Ruby» proprio dalla procura meneghina. Parole che hanno fatto sobbalzare sulla sedia del palco il presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama Nitto Francesco Palma, anche lui protagonista del dibattito. «È una cosa gravissima - sottolinea Palma - Il capo della Procura milanese, titolare dell'ufficio presso cui pende un processo nei confronti di Berlusconi, ha fatto un chiaro riferimento al presidente Berlusconi in relazione a una frase del giurista francese Antoine Garapon su comportamenti anti-istituzionali dell'ex presidente Sarkozy, affermando che qui in Italia di comportamenti anti istituzionali ce ne sono a iosa». Per Palma potrebbe essere stato il tentativo (riuscito) di «strappare un applauso alla platea. Ma Bruti Liberati - osserva il senatore del Pdl - è un autorevole magistrato, è stato al Csm, è uno dei vertici di Magistratura Democratica e parlava a un uditorio composto da magistrati. Per questo, oltre ad aver espresso pubblicamente un pregiudizio nei confronti dell'ex presidente del Consiglio pur dirigendo un ufficio che sta indagando su Berlusconi, le sue parole incidono negativamente sull'immagine della categoria». Eppure le giornata conclusiva del Congresso era stata orfana di polemiche e anche l'intervento di Palma, che aveva pacatamente affrontato il tema dell'equilibrio fra segreto d'indagine e diritto all'informazione, pur trovando fredda la togata platea, non aveva certo gettato benzina sul fuoco. Secondo Palma, le dichiarazioni di ieri e le valutazioni trapelate sulla stampa del presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione Antonio Esposito, due magistrati che hanno trattato o trattano processi che vedono imputato Berlusconi, rivelano «l'assoluta mancanza di serenità della magistratura, anzi l'odio della categoria» nei confronti del leader del centrodestra. «E sono fatti che dovrebbero essere sanzionati». Per questo Palma chiede che vengano valutati dal ministro della Giustizia e dal procuratore generale della Corte di piazza Cavour. Ma la frase di Bruti Liberati ha provocato la reazione anche di altri esponenti del Pdl. Per Fabrizio Cicchitto le sue parole sono «la limpida dimostrazione dell'anomalia italiana», poiché «Bruti Liberati è notoriamente uno dei piu significativi leader di quel soggetto politico-giudiziario che si chiama Magistratura democratica. E rispetto ai politici tradizionali egli ha certamente una marcia in più perchè può combinare insieme l'azione politica con l'esercizio della giurisdizione in chiave inquirente. È poi evidente - conclude Cicchitto - che svolgendo questo ruolo ovviamente non è terzo né fra le parti, né fra i partiti». Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, da parte sua, sottolinea che «non se ne può più della sfrontatezza con cui alcuni togati ostentano la loro acrimonia verso Silvio Berlusconi. E purtroppo questi sentimenti prorompono anche quando devono giudicare Berlusconi, vittima di una evidente ostilità politica che la toga non riesce a celare». Anche per la senatrice pidiellina Cinzia Bonfrisco «quanto dichiarato dal procuratore Bruti Liberati è molto grave. È grave che il procuratore di Milano, dai cui uffici pende il procedimento nei confronti di Berlusconi, dimentichi il suo obbligo di imparzialità ed esprima opinioni personali e politiche su un cittadino al centro delle sue inchieste. Dopo queste parole come possiamo essere certi dell'imparzialità di giudizio di Bruti Liberati?». Per Bonfrisco «questa è una delle prove più evidenti dello stato di degrado del nostro sistema giudiziario. Berlusconi è solo la vittima più illustre di questa grave patologia che affligge la vita del nostro Paese. Dalla giustizia penale a quella civile e amministrativa tutto concorre a tenere in scacco un paese intero, dalla democrazia all'economia. Nessuno può sentirsi al sicuro dove la certezza del diritto dipende dalle simpatie o dalle opinioni politiche dei magistrati». Tornando a Palma, l'ex ministro della Giustizia dell'ultimo governo di centrodestra si è rivolto direttamente al presidente dell'Anm. «Dica il dottor Sabelli - ha chiesto - se ha ritenuto la frase di Bruti Liberati opportuna e dica anche se senza quella frase sarebbero o no sorte polemiche. Dica, anche, il dottor Sabelli se quella frase può assumere rilevanza ai sensi della normativa disciplinare». La risposta? È giunta via agenzia poco dopo la domanda. «Escludo che Bruti Liberati possa non essere imparziale - ha replicato Rodolfo Sabelli, evitando di entrare nel merito dell'episodio - Di polemiche ne abbiamo viste molte, la giustizia non ne ha bisogno».
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