"Silvio non è finito, avrete della soprese"
L'imprenditore tunisino Ben Ammar a Radio 24 parla anche di Rai: "Se è in vendita noi siamo qua"
Lui, Silvio Berlusconi, lo conosce da anni. E molto bene. Quindi c'è da credergli quando, intervistato da Giovanni Minoli su Radio 24, avverte: "Avrete delle sorprese. Non è finita l'avventura politica di Berlusconi. Ricordiamoci di De Gaulle, c'erano tre partiti di destra e ha saputo gestire la Francia. Tutti pensavano che era vecchio e finito. Berlusconi ha una marcia in più, ha una forza di carattere e molto coraggio e gli elettori che l'hanno votato per vent'anni lo sanno meglio di me". Lui è l'imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar. Uno che ha l'abitudine di non sprecare troppe parole. E lo dimostra quando affronta l'argomento delle donne che sono oggi al fianco del Cavaliere: "Dopo la perdita della mamma e la fine del matrimonio con Veronica, Berlusconi è diventato più malinconico. Chi dopo la perdita di una madre e di una moglie geniale come Veronica, ha riempito questo vuoto è una donna. Non è la Pascale, è Marina, figlia geniale vicina a un padre". Poi si concentra sul settore che da sempre lo interessa: quello degli affari. Preferibilmente in campo editoriale. Rcs? "Mi auguro che ci sia un editore, ci deve essere un editore. Potrebbe essere Diego Della Valle. Ho sempre detto che Della Valle può fare l'editore. Ha voglia e ha i soldi. Lo può fare. Con lui c'è rispetto e amicizia. Della Valle è un grande imprenditore. L'ho soltanto criticato quando ha parlato della vecchiaia di Geronzi e di Bazoli. Siccome anche lui ha avuto un grande padre, che era un grande uomo, che è invecchiato anche lui, che Dio lo benedica è morto un paio di mesi fa, io voglio che si rispetti l'età della gente". Non a caso, parlando di Giovanni Bazoli, aggiunge: "È un grande vecchio capo. Contribuisce ad una certa cosa che si chiama Banca Intesa, non si tratta di una piccola banca". Quindi tocca ad Alitalia. "Una buona occasione di investimento - sottolinea -. Dico agli arabi, venite, svegliatevi, investite in Italia ma non è che mi ascoltino sempre. I fondi hanno paura dell'Italia. Quando si vede che imprenditori come Scaglia finiscono in galera per un anno, innocente, e poi escono. Sai, uno ci pensa due volte prima di venire ad investire in Italia". Gran finale con la Rai. "Penso sia positivo privatizzare la Rai come è successo in Francia - dice -, così la politica esce fuori dalla televisione che è un grande problema. Se la Rai è vendibile siamo qua. Per rinnovare la concessione del canone gli italiani dovrebbero decidere la linea editoriale che il servizio pubblico dovrebbe avere. Sawiris si è comprato Wind, Telecom forse gli spagnoli, il lusso ai francesi, perchè 2 arabi non possono essere soci con altri italiani se la Rai è privatizzata?" Immediata la recplia del presidente del sindacato Usigrai Vittorio di Trapani: "La Rai non è in vendita. Spiace deludere l'imprenditore Tarak Ben Ammar, ma nessun grande Paese europeo si è privato del Servizio pubblico radiotelevisivo. E per liberare la Rai dai partiti non serve privatizzare, ma approvare alcune riforme: cambiare la legge di governance, nuovi limiti antitrust e una seria legge sui conflitti di interesse".
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