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Priebke, la bara vola via in segreto

Il feretro dell'ex Ss per alcune ore vicino ai resti del Dc9 di Ustica L'ennesima fuga di notizie frena il trasferimento in Germania

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È ancora giallo sulla sepoltura di Erich Priebke, l'ex ufficiale delle Ss morto a Roma venerdì scorso. Forse la salma sarà tumulata in Germania o forse verrà scelto un cimitero in Italia che abbia le caratteristiche per accoglierlo. O forse il corpo potrebbe essere addirittura cremato. Tutte ipotesi aperte queste, che hanno però tenuto banco per l'intera giornata, tra un tira e molla di possibilità poi tutte svanite. Di certo c'è che martedì notte la bara di Priebke da Albano è stata portata all'aeroporto militare di Pratica di Mare, all'interno di un hangar dove è anche custodito il DC9 Itavia della tragedia di Ustica. Dopo i funerali sospesi nella chiesa lefevriana di San Pio X, a causa degli scontri avvenuti all'esterno tra i cittadini e un gruppo di neonazisti, è stato necessario trovare un posto che accogliesse transitoriamente i resti dell'ex Ss. Il prefetto Giuseppe Pecoraro ha, infatti, deciso di trasferire la salma in un'area a giurisdizione militare lontana dalla Capitale. Poi, alle 18, ha rimesso il mandato e ad occuparsi del trasferimento della salma sono subentrati i militari. Dopo una giornata in cui si sono susseguite dichiarazioni e ipotesi sulla tumulazione di Priebke, in serata l'ipotesi del trasferimento in Germania sembra la più probabile. Dall'aeroporto di Pratica di Mare la salma è stata portata via in serata. Nessuna conferma sulla destinazione. Il prefetto, oltre ad aver auspicato una soluzione proprio in giornata, propendeva anche per un trasferimento del feretro fuori dall'Italia, chiarendo, però, che «non posso decidere io cremazione e sepoltura». Già in mattinata il sindaco Ignazio Marino ha annunciato l'esistenza di colloqui tra Roma e Berlino proprio per capire la disponibilità dei tedeschi ad accogliere l'ex ufficiale nazista nel paese natale. Ma prima l'ambasciata tedesca a Roma e poi il portavoce del ministro degli Esteri tedesco hanno chiarito che dal governo italiano non era arrivata nessuna richiesta ufficiale, solo contatti informali. Il portavoce di Martin Schaefer ha anche aggiunto che «in linea di principio la decisione spetta alla famiglia» e che «non c'è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda. Ogni tedesco ha diritto di essere seppellito in Germania e la gestione delle salme dei tedeschi deceduti all'estero riguarda innanzitutto i parenti». Secondo il ministro degli Interni, poi, per Priebke, se proprio dovesse tornare in Germania, sarebbe meglio una tomba senza nome, per evitare che diventi punto di attrazione per i neonazisti. Insomma, una indecisione non solo italiana che però, tra i tedeschi, sembra avere qualche spiraglio per la soluzione. Per quanto riguarda l'Italia i luoghi a disposizione dove portare l'ex SS non sono poi tanti. In giornata era anche circolata l'ipotesi Cassino, dove esiste un cimitero tedesco. Ipotesi tramontata dopo il «no» del sindaco Giuseppe Golini Petrarcone che si è detto «nettamente contrario» anche se il cimitero non è sotto la competenza dell'amministrazione comunale. «C'è un'extraterritorialità - ha detto - forse la competenza è dell'Ambasciata tedesca o forse dell'associazione che lo gestisce. Non del Comune». Ma anche dal responsabile del cimitero tedesco arriva in giornata una secca smentita. Nel balletto delle ipotesi sulla tumulazione di Priebke, ad un certo punto della giornata si sono inseriti anche i suggerimenti del direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, Efraim Zuroff: «Il corpo di Erich Priebke deve essere cremato e le ceneri sparse nel Mediterraneo».

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