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Confindustria prevede un 2013 nero. Squinzi: «Basta manovre»

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Cosìil presidente di Confindustria Giorgio Squinzi intervenendo alla presentazione del rapporto del Centro studi di Confindustria «Scenari economici, sulla ripresa la cappa dell'incertezza e della sfiducia». «Il pareggio va mantenuto - ha aggiunto - La priorità assoluta è la crescita, una priorità che è stata trascurata e per la quale non si è fatto abbastanza in tempi rapidi». Secondo il rapporto di Confindustria la ripresa non arriverà prima del 2014, il Pil calerà del 2,1% quest'anno e dell'1,1 l'anno prossimo. Il crollo dei consumi è pesante, il peggiore dal Dopoguerra. E anche sul fronte del lavoro, le previsioni sono a tinte fosche: dall'inizio della crisi nel 2007, fino al termine del 2013, in Italia si saranno persi 1,5 milioni di unità di lavoro. Insomma, il centro studi di Confindustria prevede che la situazione del Paese non migliorerà a breve, e anzi l'incertezza sull'esito del voto «offusca l'orizzonte». Ma il Tesoro conferma le previsioni di una ripresa a metà 2013. «Non ho ragione di cambiare opinione finora», ha commentato detto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli. «Anche in base al confronto che abbiamo avuto a livello internazionale - ha aggiunto Grilli - gli elementi che abbiamo oggi non sono belli ma di conferma del trend e non ci fanno ritenere che ci sarà un ritardo». «Con il voto del Parlamento europeo e l'approvazione da parte del Consiglio, la protezione brevettuale in Europa fa un deciso passo in avanti verso un sistema più semplice, più efficiente e meno costoso», ha aggiunto Giorgio Squinzi. «Dopo un dibattito durato oltre quarant'anni - il suo commento - di cui gli ultimi sei di serrati negoziati, si è arrivati a un accordo soddisfacente dal punto di vista delle imprese, che promuoverà innanzitutto l'utilizzo della lingua inglese come lingua europea dei brevetti, anche se sarà sempre possibile ottenere un brevetto anche in francese o in tedesco, e che rimborserà interamente i costi di traduzione alle Pmi». Il presidente di Confindustria ha anche commentato il sì dell'Europarlamento al brevetto Ue. «Finalmente - ha detto - i Paesi dell'Unione europea colmano la distanza con Usa e Giappone, dove brevettare costa dieci volte meno, e si dotano di meccanismi, sicuramente perfettibili ma che consentiranno di ottenere un brevetto valido in 25 Paesi con un'unica procedura, a costi molto più ridotti degli attuali e, soprattutto, di avere una giurisdizione unica in caso di controversie, senza doversi rivolgere a un tribunale diverso per ogni Paese». Squinzi ha chiarito che «se la Corte di Giustizia Ue seguirà le conclusioni odierne dell'avvocato generale, che raccomanda di bocciare i ricorsi presentati da Italia e Spagna, è importante e urgente che in tempi brevi il nostro paese aderisca pienamente al nuovo brevetto unico, come le imprese chiedono da tempo».

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