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Spending e anticipo di finanziaria: recuperabili 14 miliardi in due anni

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Aquesto si potrebbe poi aggiungere un altro provvedimento (da decidere se attraverso un decreto o un disegno di legge) che prosegua l'azione con un respiro ancora più ampio. Sul tavolo della riunione del Comitato interministeriale che si è tenuta a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio di ieri, alla quale hanno partecipato oltre al premier Mario Monti anche il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà, i ministri Piero Giarda (Rapporti cvon il Parlamento), Filippo Patroni Griffi (Pubblica amministrazione), Vittorio Grilli (vice dell'Economia) e il supercommissario Enrico Bondi, ci sarebbe stato anche un pacchetto di interventi che tocca gli statali: tra le opzioni che l'esecutivo sta studiando, secondo quanto si apprende, vi sarebbe infatti quella di ridisegnare il profilo dei quadri intermedi dell'amministrazione che si sono moltiplicati negli ultimi anni e per i quali si starebbe valutando l'ipotesi di pensionamenti ad hoc. Il decreto legge sulla spending review sarebbe dunque a conti fatti, secondo molti, una manovra correttiva (definizione respinta al mittente dall'esecutivo, però) dal momento che prevede anche la revisione dei capitoli di bilancio. Sempre secondo quanto si apprende tra l'altro i tagli che il governo si appresterebbe a fare sarebbero anche di natura lineare, gli unici in grado di garantire di fare cassa velocemente. D'altro canto, che la situazione sia molto complessa per quanto riguarda la stabilità economico-finanziaria del Paese è anche quanto riconosce il viceministro al Tesoro Vittorio Grilli: «La situazione a novembre-dicembre era molto grave - dice il numero di Monti a via XX Settembre - e c'era consapevolezza. Ora mi sembra che questa consapevolezza si è un po' persa per strada». Un monito simile a quello lanciato qualche giorno fa dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, secondo cui «la situazione italiana non è paragonabile a quella del dopoguerra, ma resta ugualmente molto grave». La cifra di cinque miliardi per il 2012 è superiore a quella inizialmente prevista dallo stesso governo, che aveva parlato di poco più di 4 miliardi aggredibili immediatamente tagliando le spese della Pubblica amministrazione.

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