Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ma gli economisti studiano già le contromosse all'addio di Atene

default_image

  • a
  • a
  • a

Eccoi piani di contingenza possibili per far fronte all'ipotesi di un addio greco alla moneta unica. Panico e fuga di capitali. «L'uscita improvvisa di un Paese dall'euro - spiega alla Bloomberg Alan Brown, senior adviser di Schroders a Londra - potrebbe facilmente portare al panico finanziario a una fuga dai mercati, oltre a scatenare volatilità e far volare i tassi sul mercato monetario». Insomma una versione «da debito sovrano» del crollo di Lehman Brothers nel 2008. Che rischia di far apparire il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble - che ha già detto che l'euro resisterebbe all'addio greco - un emulo dell'ex segretario al Tesoro Usa Henry Paulson. Bce in prima linea. La prima linea del fronte, oggi, sarebbe il contagio: una fuga dei mercati dal debito periferico europeo nel timore che la Grecia sia il precedente in grado di trascinare altri sulla stessa strada. Citigroup, di fronte all'ipotesi «Grexit», uscita della Grecia dall'euro, è convinta che la Bce si troverebbe automaticamente in prima linea. Willem Buiter, capo economista della banca americana, prevede che la Bce userebbe risorse «potenzialmente infinite». Innanzitutto riaprendo gli acquisti dei titoli di Stato sospesi ad aprile e facendo nuove tranche di maxi-prestiti «Ltro» dopo i 1.000 miliardi iniettati fra dicembre e febbraio. Per Bank of AMerica Merrill Lynch c'è «alta» probabilità, poi, che l'Eurotower si troverebbe costretta a dimezzare i tassi d'interesse portandoli allo 0,5% dall'1%. E, magari - aggiunge Brown di Schroders - spingersi oltre fino ad annunciare di essere pronta a comprare debito europeo senza limiti. Nuovo capitale per banche. Oltre a prestiti d'emergenza e acquisti massicci dei titoli di Stato, sarebbero probabilmente necessarie ricapitalizzazioni bancarie e assicurazioni dei depositi bancari, per scongiurare una fuga dalle banche esposte più o meno direttamente verso la Grecia. Secondo Jacob Kirkegaard, un ricercatore del Peterson Institute di Washington, governi e fondi di salvataggio dovrebbero «come misura immediata» isolare le banche garantendo i depositi e fornendo capitale fresco. La sola Spagna dispone di depositi per 1.000 miliardi di euro circa. Un modo per affrontare il problema sarebbe il coinvolgimento del fondo di salvataggio europeo, l'Efsf (da giugno Esm) fornendogli una licenza bancaria così da poter attingere ai finanziamenti illimitati della Bce.

Dai blog