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Sialza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati (da 1 a 1 a 3 a 2). Per i contratti a termine si mantiene il limite complessivo di 36 mesi ma si prevede che il primo contratto non debba essere giustificato con una causale. Per contrastare l'eccessiva reiterazione del contratto a termine si prevede un intervallo di 60 giorni tra un contratto e l'altro (ora sono 10) per un contratto inferiore a 6 mesi e di 90 giorni per una durata superiore. Icontratti co.co.pro. subiscono una vera e propria stangata. La riforma prevede una definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non meramente esecutive o ripetitive. Sono vietate le clausole che consentono il recesso prima della fine del progetto. Se manca un progetto specifico il contratto si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Il disegno di legge aumenta l'aliquota contributiva di un punto l'anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% previsto per il lavoro dipendente (fino al 24% per chi è iscritto a gestione separata e ad altre gestioni o pensionati). Arrivano misure per evitare il lavoro irregolare degli immigrati.

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