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Severino cerca l'intesa sulla corruzione. Nel mirino anche i rimborsi

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Ei presidenti delle Camere intervengono e fanno capire che è veramente arrivata l'ora di cambiare le regole del gioco. «Serve una legge sulle regole, anche sulla contabilità, che contribuisca a dare credibilità a tutti i partiti», chiede il presidente del Senato Renato Schifani alla luce della vicenda del tesoriere della Lega Belsito. Poco prima era intervenuto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che aveva lanciato un monito alle forze politiche affinché introducano un maggiore controllo sull'uso del finanziamento pubblico. La prima delegazione ad essere ricevuta a via Arenula sarà quella di Fli, composta da Italo Bocchino, il capogruppo Benedetto Della Vedova e il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno. «La nostra priorità - avverte Bocchino - sarà quella di mettere al primo punto l'anticorruzione. E su questo proponiamo, tra l'altro, una semplice regola: chi sbaglia sia sbattuto fuori dalla Pubblica Amministrazione a vita». «Poi - aggiunge - vogliamo che non ci sia alcuna azione punitiva nei confronti della magistratura». A seguire, intorno alle 11, sarà la volta della delegazione del Pdl formata dal presidente della Consulta Giustizia del partito Niccolò Ghedini, dall'ex Guardasigilli, Francesco Nitto Palma, dai capigruppo in commissione Giustizia di Camera e Senato Enrico Costa e Franco Mugnai. Ma il «pool» di tecnici, che pure in precedenza aveva insistito perché ci fossero degli incontri bilaterali con la Severino su questi tre temi, secondo quanto si apprende, non si presenterà con un pacchetto di proposte come tutti gli altri. «Noi andremo ad ascoltare - spiega uno di loro - e poi ci confronteremo con quelli che sono i nostri organi di partito». Lungo invece l'elenco delle priorità che il Pd andrà a sottoporre domani all'attenzione del ministro. Il gruppo dei Democratici, guidato dal responsabile Giustizia del partito Andrea Orlando, e formato dai capigruppo delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, Donatella Ferranti e Silvia Della Monica, insisterà soprattutto sul fronte della lotta alla corruzione. Proponendo l'introduzione di 4 reati: quello di traffico di influenze illecite; della corruzione per l'esercizio della funzione, dell'autoriciclaggio; della corruzione fra privati, «volta a punire fatti di corruzione realizzati dai manager delle società privatizzate che gestiscono servizi pubblici».

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