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Vertice Pdl-Pd-Udc Intesa sulle riforme

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I segretari di Pdl e Pd Angelino Alfano (s) e Pier Luigi Bersani (d)

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L'intesa di maggioranza "A-B-C" sulla riforma costituzionale e sulla legge elettorale incassa il plauso del Capo dello Stato che ha espresso il suo vivo apprezzamento per la decisione di avviarle senza indugio, "incardinandole parallelamente". Si partirà dal Senato, dove fra una quindicina di giorni - questa è la determinazione assunta - la riforma costituzionale verrà presentata sotto forma di emendamento soppressivo e interamente sostitutivo del testo già incardinato in commissione e la riforma del voto come proposta di legge. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ricevuto al Quirinale, ha prospettato concrete ipotesi di organizzazione a tal fine dei lavori di Palazzo Madama. I "tecnici" saranno già da domani di nuovo al lavoro. Cambiano legge elettorale e Costituzione L'accordo sulla revisione della Costituzione prevede: la riduzione del numero dei parlamentari; la revisione dell'età per l'elettorato attivo e passivo; il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento; l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto. Per ciò che attiene la revisione della legge elettorale, l'intesa prevede: la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari; un sistema non più fondato sull'obbligo di coalizione; l'indicazione del candidato premier; una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna. Casini: la politica ha battuto un colpo "Si è chiesto alla politica di battere un colpo e la politica l'ha fatto. Si parla sempre di antipolitica, ma se si riuscirà a passare dalle parole ai fatti la politica avrà dato una buona prova di sé", ha detto il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, al termine del vertice, nel quale, ha assicurato, non si è parlato né di lavoro né di Rai. "Il processo è stato avviato positivamente", ha assicurato Pierluigi Bersani. Certo, ha ammesso, "c'è ancora qualcosa da perfezionare e probabilmente ci riuniremo di nuovo la prossima settimana", ma ci sono i tempi per chiudere entro la fine della legislatura: "se ci si mette rapidamente, certamente ci sono i tempi per la legge elettorale e anche per qualche aspetto della riforma costituzionale - ha proseguito - bisogna però avviare un percorso sufficientemente condiviso. "Se si fa, si fa tutto entro fine anno, oppure non si fa niente", ha osservato da parte sua il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. E se sul clima fra Pdl e Pd, dopo gli scontri sulla riforma del lavoro, il Terzo polo ha riferito che e' stato costruttivo, la conferma arriva da l'ex ministro della difesa Ignazio La Russa: "la diffidenza" è andata sciogliendosi via via, ha infatti detto. "I partiti non possono perdere questa ultima occasione per rilegittimarsi presso il corpo elettorale. Sarebbe davvero un errore fatale", ha dichiarato Pino Pisicchio, capogruppo dell'Api. Critica l'opposizione: "La bozza sulla nuova legge elettorale è una truffa. Non solo non restituisce ai cittadini il diritto di scegliersi i loro candidati, ma gli toglie anche ciò che avevano in precedenza: il diritto di conoscere prima delle elezioni, e non dopo, il programma, la coalizione e il candidato premier" ha affermato il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, che ha aggiunto: è un bene anche fare anche le riforme costituzionali, ma si sta mettendo molta carne al fuoco avendo davanti poco tempo. Verificheremo quindi se si tratta di vera volontà o solo fumo elettorale". "E' davvero stucchevole questo continuo gioco di comunicati e annunci sulle riforme, non seguiti dalle carte. Ora voglio vedere le carte prima di pronunciarmi, perché finora ho visto in circolazione solo bari o illusionisti?" ha sottolineato il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli.  

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