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I Prefetti potranno sciogliere i Comuni in caso di corruzione

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Untesto al quale sta lavorando la commissione «anticorruzione» insediata dal ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, su indicazione dello stesso ministro e del ministro dell'Interno. Le prefetture, infatti, diventeranno i terminali sul territorio di cui l'Autorita' nazionale anticorruzione potrà avvalersi nel supportare le amministrazioni locali in sede di elaborazione ed attuazione dei piani organizzativi, oltre che nel verificarne la coerenza con le linee guida indicate dalla stessa Autorità. Tra i punti principali c'è la riorganizzazione dei processi decisionali all'interno delle amministrazioni, attraverso l'adozione di piani interni di prevenzione che individuano i settori nei quali il rischio di corruzione è più alto. E questi piani dovranno contenere anche l'indicazione delle soluzioni organizzative volte ad abbattere o ridurre quel rischio. Nel dossier della commissione si indica anche «l'adozione di misure per l'integrità dei funzionari pubblici, da realizzarsi attraverso tre misure principali. La prima è l'organica revisione del sistema delle incompatibilità dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni. La seconda è il "rilancio" dei codici di condotta. La terza è la rivitalizzazione del sistema della responsabilità disciplinare». C'è poi «l'innalzamento dei livelli di trasparenza delle amministrazioni, ad esempio prevedendo l'obbligo di rendere pubblici i dati relativi alla situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale, regionale e locale, oltre che di almeno alcune categorie di dipendenti pubblici, a partire da quelli con funzioni dirigenziali». Si guarda anche alla «promozione del senso dello Stato e della preparazione tecnica dei funzionari pubblici». Lo scopo è quello di rendere sempre più elevati il «disagio e la disapprovazione morale» della corruzione. Si passa quindi alla previsione che premia coloro che hanno il coraggio di denunciare i fenomeni di corruzione. La Commissione ha poi individuato quattro grandi settori su cui si ritiene necessario svolgere un più approfondito esame: gli appalti pubblici; la sanità; il governo del territorio; i controlli interni all'amministrazione.

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