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Il Cav rinuncia al salotto di Vespa

Il premier Silvio Berlusconi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta

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Questa volta no! Per la prima volta in quasi vent'anni di carriera politica, Silvio Berlusconi, ha rifiutato l'invito di Bruno Vespa. Doveva essere l'occasione per tornare in televisione dopo le dimissioni dello scorso novembre. Un modo per raccontare agli italiani la propria versione dei fatti e invece, ieri mattina, a pochi minuti dalla registrazione del programma, tutto è stato annullato. «Silvio Berlusconi è rimasto vittima della par condicio» è stato il commento del conduttore di Porta a Porta. «Com'è noto la legge impone l'equilibrio delle presenze tra rappresentanti di forze politiche di peso equivalente. Avevamo perciò invitato per oggi Berlusconi e per il 21 marzo Pier Luigi Bersani». Ma l'equilibrio inteso da Vespa non è lo stesso che intente il Cav il quale ha motivato il suo rifiuto spiegando che se il confronto doveva essere tra segretari, allora l'invito doveva essere esteso ad Alfano. Ragioni queste che Vespa spiega nel suo comunicato: «L'ex presidente del Consiglio mi ha spiegato che, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo di Alfano, una sua presenza (in trasmissione e negli spot che l'annunciavano) in parallelo con il segretario del Pd avrebbe creato sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del Pdl che è di Alfano». Così a Vespa non è restato che «andare in onda con un programma già registrato e di confermare naturalmente l'invito per la prima serata del 21 marzo a Pier Luigi Bersani». Eppure nemmeno su quel fronte è andata meglio dato che, appena appresa la notizia del rifiuto, Bersani ha voluto togliere «dall'imbarazzo Vespa» suggerendogli di invitare «sia Berlusconi che Alfano. Il 21 cedo il mio posto». Parole postate sulla pagina Twitter e che suscitano immediate reazioni dei fedelissimi del Cav. E così il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ironizza chiedendosi se «alla puntata del 21, Bersani sarà ancora segretario del Pd, o se il Pd, per quella data, avrà almeno risolto la questione delle primarie di Palermo». Ancora più pungente Fabrizio Cicchitto che propone a Bersani «due varianti che lo soddisferanno certamente: Vespa potrebbe invitarlo insieme a Di Pietro e Vendola. Casomai ambientando la trasmissione a Vasto. Oppure, se reputa oramai questa compagnia di giro imbarazzante, potrebbe organizzare un rendez-vous fra Bersani, Veltroni e Renzi». Ancora più scherzoso l'affondo di Alfano: «Simpatico Pier Luigi Bersani! Tanto simpatico che piuttosto che andare a Porta a Porta dovresti andare a Ballarò, al posto di Crozza». Tutta ironia che non piace a Vespa che mette subito le cose in chiaro: «Apprezzo molto la generosità di Bersani, ma l'invitato speciale per il 21 marzo, giorno di inizio della primavera, resta lui e soltanto lui». Intanto il segretario dei Radicali, Mario Staderini, protesta: «Da settembre ad oggi Pd e Pdl si sono spartiti il 57,8% degli ascolti di Porta a Porta e il 57% del totale degli ascolti assicurati ai politici da tutte le trasmissioni della Rai».

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