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Monti: meno imposte dirette ma più Iva

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Il presidente del Consiglio Mario Monti

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In diciotto pagine c'è il destino dell'Italia. O almeno l'ipotesi di lavoro per far rialzare la testa ad un'Italia indebitata, riequilibrare i conti, colpire i «furbetti» piccoli o grandi, e spalmare il prelievo fiscale sul maggior numero di contribuenti. Nell'«Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2012-2014» pubblicato ieri sul sito del ministero dell'Economia e delle Finanze il messaggio è chiaro: spostare l'asse del prelievo delle imposte dirette a quelle indirette. Costerà di più «consumare», dunque, ma in questo modo non ci sarà possibilità di sfuggire a un versamento che troppo spesso viene eluso. Ecco l'altro aspetto fondamentale del documento: la lotta all'evasione. Che passerà sia per la tassazione dei redditi finanziari sia per un più attento controllo di ciò che si muove verso i paradisi fiscali, utilizzando gli strumenti di diritto internazionale. Prelievo, dunque. D'altronde le casse dello Stato vanno rimpinguate se vogliamo sostenere i conti. Ma anche impegni verso le imprese, perché per aiutare la ripresa dell'economia fondamentale è interrompere la sofferenza in cui versano da tempo. Ecco allora che l'azione di politica fiscale del Governo - spiega Monti - «è volta anche alla tempestiva liquidazione dei rimborsi richiesti fino all'anno precedente a quello di osservazione, assicurando sempre maggiore efficienza nel processo di lavorazione». Imprese e lavoro come temi centrali dopo la lotta all'evasione e la tassazione redistribuita. E dato che nell'Atto si parla di lavoro, era inevitabile il commento della Camusso, per la quale l'atto di indirizzo del Governo sul fisco «ha segnato un arretramento o comunque un rinvio dell'intervento sulla pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. Bisogna tradurre le cose - ha spiegato Camusso riferendosi all'idea delineata dal premier Mario Monti di spostare il peso del fisco dalle persone alle cose - è solo un titolo. L'atto di indirizzo è solo un titolo, mentre bisogna tradurre le cose altrimenti non serve a indicare delle politiche». Nella giornata di ieri anche Montezemolo, presidente di Italia Futura, ha parlato delle misure proposte da Monti, con particolare riferimento alla lotta all'evasione e alle politiche per i giovani. «Da tempo Italia Futura ha proposto una soluzione semplice e comprensibile: restituire quelle risorse a coloro che hanno sempre pagato le tasse e dunque destinare automaticamente alla riduzione della pressione fiscale le risorse recuperate con la lotta all'evasione. Sarebbe una ricetta diretta - è scritto in un editoriale pubblicato sul sito di Italia Futura - per ridurre il cuneo tra coloro che sono obbligati a pagare troppe tasse e coloro che non ne pagano affatto. Un modo per ridurre l'arbitrio della politica sull'utilizzo dei fondi recuperati. Anche stavolta dunque i risultato della lotta all'evasione rimarranno un mistero glorioso». Quanto ai giovani, per Montezemolo «una delle priorità deve essere quella di assicurare un'occupazione, investendo soprattutto su scuola e formazione. Il Paese spesso trascura l'ascensore sociale». Intervenendo a un corso di formazione dell'Università Lateranense, Montezemolo invita il governo a ribadire il «ruolo fondamentale della scuola». Poi la stoccata: «Sento tanto parlare di precariato e dei problemi dei giovani. Purtroppo non ho visto tante proposte serie e concentrate. Ma molte interviste, dibattiti e buone intenzioni». Infine la ricetta:«Va cambiato il sistema: meritocrazia e investimento in capitale umano». Nel documento presentato da Monti attenzione anche al settore immobiliare e a quello estimativo catasto, che saranno parte integrante della «rivoluzione» fiscale. Monti infine, intervistato da Bloomberg, ha espresso ottimismo sulla possibilità che lo spread continui a scendere. E sul futuro ha chiosato: «Se facciamo molto bene il lavoro con i miei colleghi di governo, non penso che sia molto probabile che mi chiedano di restare per un secondo mandato».

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