Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Lega si sfila. Rebus alleanze per il Pdl

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano

  • a
  • a
  • a

Alle prossime Amministrative la Lega correrà da sola. Ormai l'asse tra Berlusconi e Bossi è lontano. Lo scenario è complesso soprattutto perché la credibilità dei partiti è al punto più basso degli ultimi anni. Non è un caso che una quindicina di giorni fa lo stesso Cavaliere aveva ipotizzato di presentare alle elezioni amministrative soltanto liste civiche, arricchite di candidati del Pdl. Per evitare il presumibile contraccolpo che attende destra e sinistra alla prova delle urne. Dopo un lungo confronto c'è stato il dietrofront e ieri Berlusconi ha riunito a Palazzo Grazioli i dirigenti del movimento per fare il punto. «Appena conclusa la riunione dal presidente Berlusconi, il Pdl presenterà una proposta sul trasparente funzionamento e finanziamento dei partiti» ha scritto su Twitter il segretario del Pdl Angelino Alfano. Di Amministrative ha parlato invece uno dei coordinatori, Ignazio La Russa, che, tuttavia, getta acqua sul fuoco. La strategia del Pdl sarebbe quella della «alleanze variabili». L'ha sempre sostenuto l'Udc, stavolta lo «schema» potrebbe tornare utile al Pdl. L'analisi che si sarebbe fatta a Palazzo Grazioli è chiara: il voto amministrativo non ha mai premiato il centrodestra. Quindi si mette già in conto un risultato non brillante nella tornata elettorale del prossimo maggio. Anche perché in questa occasione il Pdl sarà costretto, appunto, a cambiare alleati, in alcuni casi non ripresentandosi insieme con quelli con cui ha vinto nelle scorse elezioni locali. Ma forse proprio questo dato potrebbe premiare il partito di via dell'Umiltà. Alla fine della riunione il ragionamento è stato riassunto dal coordinatore La Russa: «Tra i vari argomenti abbiamo parlato di amministrative e abbiamo esaminato il fatto che da sempre, nella storia del centrodestra dal '94 ad oggi, si è registrato uno spread notevole tra il voto amministrativo e quello alle Politiche e - aggiunge La Russa - analizzando i risultati città per città si evidenziano dei casi in cui la differenza tra il voto politico e quello amministrativo è del doppio». In ogni caso La Russa ha garantito che «stiamo lavorando affinché il Pdl in ogni città abbia il maggior successo possibile». Ma le perplessità aumentano. Almeno in Transatlantico. Dove i pronostici per le prossime elezioni sono piuttosto grigi. La Russa suona la carica: «Siamo certi - aggiunge il coordinatore - che gli italiani comprenderanno che dove siamo senza i nostri tradizionali alleati», nelle città in cui si vota, «è perché tra loro e l'Italia abbiamo scelto l'Italia e tra la responsabilità e la propaganda abbiamo scelto la responsabilità e c'è la convinzione che in futuro le alleanze si ricostituiranno». Nel pomeriggio è toccato a Claudio Scajola raggiungere prima Berlusconi a Palazzo Grazioli, poi Angelino Alfano. Al centro delle due riunioni il «nodo» Genova dopo la rinuncia del candidato del Pdl a correre alle prossime elezioni amministrative. Il 6 maggio, la domenica del voto, è vicino. Hanno già cortesemente rifiutato di presentarsi con il Pdl per la conquista di Palazzo Tursi diversi imprenditori e professionisti. Di certo, contro il candidato del centrosinistra Marco Doria, scenderanno in campo Eldorado Rixi per la Lega Nord e Susy De Martini, per la Destra, ma soprattutto è da mesi in campagna elettorale, con una propria lista civica, Enrico Musso. Professore di economia, senatore eletto nel 2008 con il Pdl da cui poi è uscito nel 2010, già candidato sindaco (sconfitto da Marta Vincenzi) nel 2007, Musso sembra avere molte delle caratteristiche necessarie per conquistare voti al centro, anche al centrosinistra, dove Doria, che ha vinto le primarie con l'appoggio di Sel, potrebbe suscitare diffidenze. Musso ha anche ottenuto l'appoggio dell'Udc. Non sarà facile per il Pdl trovare la quadra. La Lega, invece, non ha dubbi. Dopo la conferma arrivata da Roberto Maroni, è lo stesso Umberto Bossi a ribadire: alle elezioni «da soli». Poi sui contatti con Berlusconi il Senatùr ha aggiunto: «Lo sento a volte».

Dai blog