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Consumi in calo Si risparmia anche a tavola

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Èuna fotografia impietosa quella scattata dall'Istat all'Italia 2011, dove per i consumi finali è calma piatta (+0,2%, contro il +1,2% del 2010), e a contribuire alla crescita del Pil è ancora quel made in Italy che tira sui mercati esteri (1,4 punti percentuali). Le famiglie tirano invece la cinghia sugli acquisti di tutti i giorni, mettendo a tavola meno carne, frutta e addirittura meno latte fresco. A registrare la contrazione maggiore - dice infatti l'Istat - è stata proprio la spesa alimentare (-1,3%). D'altra parte se i costi per tariffe, servizi e trasporti diventano sempre più salati e i redditi restano al palo, non resta che risparmiare su frigo e dispensa. La quarta settimana del mese è sempre più dura: i lavoratori dipendenti hanno visto crescere la loro busta paga appena dell'1,8%, ma quella dei dipendenti pubblici si è addirittura ridotta, -1,2%. «Le famiglie fanno la fame - sentenzia il Codacons - è un dato drammatico che dimostra come i cittadini siano costretti a tirare la cinghia anche su beni essenziali come quelli alimentari». In 5 anni le famiglie hanno ridotto mediamente dell'11% i loro consumi a tavola, calcola l'associazione. A fronte di ciò, però, «i prezzi hanno continuato imperterriti a salire».

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